Crac di OPO Veneto: chiesto l’accesso agli atti, rabbia sui social

Il crac di OPO Veneto sta suscitando svariate reazioni, con manifestazioni di delusione e rabbia anche sui social. Il post che rilanciava il nostro articolo della scorsa settimana, pubblicato sulla pagina Facebook di Fresh Cut News e Corriere Ortofrutticolo, è stato commentato in modo perentorio da alcuni lettori colpiti dalla messa in liquidazione dell’importante Organizzazione di produttori. “Ciarpame dagli amministratori, in collaborazione con enti sostenitori ai vari livelli che da sempre hanno finanziato”, scrive Sandro Bresolin. “Se i vari contributi fossero stati assegnati a privati, sicuramente sarebbero andati a buon fine creando servizio e sviluppo”.
“Devono pagare i creditori prima di fare altri danni”, il messaggio di Samuele Edu Ruin. E Alessandro Bragagia incalza: “Alcuni che hanno preso tutto sono ancora lì, poi i criminali sono i produttori… Colpa delle leggi”.

Sul fronte politico, si registra la presa di posizione del PD Veneto; “La vicenda che ha portato alla liquidazione coatta del Consorzio OPO – sc rive il consigliere regionale Andrea Zanoni – non può passare sotto silenzio. Si tratta di una realtà che gestiva una fetta enorme del mercato ortofrutticolo regionale e che ora è stata chiusa dal Governo. Fare la massima chiarezza su quanto ha portato a questa decisione è doveroso. Per questo presenterò assieme ai colleghi Jonatan Montanariello e Francesca Zottis un’interrogazione all’assessore all’agricoltura Caner. E in più, una richiesta di accesso agli atti per sapere nel dettaglio quanti soldi sono stati versati da AVEPA ad OPO negli ultimi 15 anni”.

Zanoni conclude: “La Regione deve dare risposte chiare. Non è infatti spiegabile che un colosso come questo, beneficiario di stanziamenti pubblici europei e regionali, si sia ritrovato in fallimento. Qualcosa deve essere successo e quel qualcosa deve essere reso pubblico a partire dal livello istituzionale. Non possiamo infatti consentirci sprechi di denaro pubblico, grandi o piccoli che siano”. (m.ald.)

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