In contro-tendenza con l’andamento generale rivelato da Nielsen sui consumi di IV Gamma nel 2020, annus horribilis del settore, che si chiude con un calo generalizzato del 7% delle vendite (e picchi al ribasso fino al 30% durante i mesi più bui), il Gruppo romano CeDi Gros, segna addirittura un dato di crescita del settore del 2%.
E proprio per consolidare questa crescita sta per essere sottoposto all’assemblea dei soci, un piano progettuale specifico per il reparto Ortofrutta e la IV Gamma che prevede comunque, tra le altre cose, il taglio di circa cinque referenze che durante il 2020, sono state meno performanti, come i mix baby leaf, rucola e valerianella.
Ne parliamo con Giancarlo Amitrano (nella foto) che dal primo gennaio 2021 è il coordinatore dei buyer di Ortofrutta e IV Gamma del gruppo che, con le 12 insegne della capitale che riunisce, coprendo così il territorio soprattutto romano e del suo hinterland, si sta espandendo fortemente con 18 nuove aperture nel 2020 e almeno altrettante in programma nel 2021.
“Nonostante la crisi del settore di IV Gamma – riferisce Amitrano – CeDi Gros ha chiuso il 2020 con un fatturato del reparto ready-to-eat in crescita di quasi due punti percentuali. Innanzitutto per l’apertura nel corso dell’anno di 18 nuovi punti vendita. Per il 50% parliamo di grandi metrature, oltre i 2mila mq, e per l’altro 50%, di metrature intorno ai 1.500 mq. Poi, bisogna precisare che la proporzione tra marchio del fornitore e marchio del distributore, da noi, è praticamente inversa rispetto a quanto avviene normalmente nei big retailer italiani. La nostra private label, Consilia, occupa, infatti il 30-35% de totale delle 140-150 referenze di fresh-cut che trattiamo. In questo senso abbiamo potuto contare sulla spinta all’innovazione dei singoli brand anche in considerazione del fatto che è un driver importantissimo per la crescita del settore. Sia chiaro, tutto il comparto di IV Gamma ha sofferto, ma alcuni prodotti hanno sofferto di meno e su quelli punteremo nel 2021”.
– Per esempio, quali?
“Ad esempio, sono andate meglio le insalate con gli arricchitori. Ma lei consideri che noi funzioniamo da centrale di acquisto per i nostri 12 soci, tramite l’ex Consorzio Sun entrato in Selex a fine 2020. Ogni singolo socio, poi, gestisce autonomamente la propria azienda essendo vincolato a rispettare solo i listini , all’interno dei contratti, e seleziona le referenze che gli interessano tra quelle che proponiamo”.
– Visto l’andamento di IV Gamma nel 2020, prevedete variazioni, per il 2021 dei prezzi di listino e del numero di promozioni?
“Tendenzialmente no, ma dobbiamo ancora incontrare i produttori, il che avverrà nelle prossime settimane. Al momento posso dirle che registriamo una certa carenza di prodotto per valerianella, oltre il 50%, per la rucola, circa il 20% ma anche per lo spinacino. Penso che questa mancanza di prodotto si protrarrà fino alla prima decade di febbraio. Appena apriremo il tavolo con i fornitori, abbiamo in programma di proporre dei cambiamenti nel tipo di offerta”.
– Può essere più preciso?
“Ad esempio, variazioni nei formati per potere compensare meglio il rapporto prezzo/chilo e allo stesso tempo anche riducendo i margini, con sforzi da entrambe le parti, fornitori e distributore, per venire incontro alle esigenze delle famiglie che escono dal Covid molto più impoverite. Sto preparando un piano per il reparto freschi e freschissimi, reso necessario anche dal fatto che da quest’anno c’è un coordinamento unico per l’ortofrutta e la IV Gamma. Lo sottoporrò quanto prima all’assemblea dei soci”.
– Cosa prevede?
“Una serie di progetti, tra cui, ad esempio, la spinta sulla prima gamma evoluta. Al momento abbiamo solo 10 referenze che pensiamo di aumentare magari con pack di piccole grammature, ad esempio, da 100-125 grammi. Potrebbero, inoltre abbinarsi promozioni spot nei weekend in funzione della maggiore disponibilità a cucinare delle famiglie durante i giorni festivi”.
– Quali saranno le linee guida del piano?
“La parolina magica è: valore aggiunto. Nel tavolo con i fornitori, si andrà a lavorare, ad esempio, oltre che sull’innovazione, anche su prodotti premium, su quelli bio dove siamo interessati a diversificare le referenze, anche per quanto riguarda i formati, o su quelli di denominazione di origine, come la rucola della Piana del Sele IGP che proporremo ai soci con il marchio del fornitore”.
– E per quanto riguarda le promozioni di IV Gamma, sono previste variazioni nei listini?
“Per il momento, riguardano circa 12 referenze, e, fermo restando che ancora non abbiamo rinnovato i listini, pensiamo che potrebbero rimanere le stesse. Piuttosto, sulla IV Gamma potremmo andare a sfalciare circa 5 referenze che sono state tra le meno performanti come, ad esempio, i mix di baby leaf, rucola, valerianella, ecc. Chiederemo ai nostri fornitori di fare comunque delle proposte alternative spingendo magari sui mix con gli arricchitori. Avendo la maggior parte dei prodotti di IV Gamma a marchio del fornitore, possiamo permetterci di spingere l’acceleratore sull’innovazione anche se, per contro, magari rischiamo qualche sovrapposizione di referenze come, ad esempio, sull’iceberg che vendiamo con più marchi”.
Mariangela Latella