Le selezionatrici Raytec fanno passi da gigante nel mondo hi-tech: partendo dall’ultima tecnologia di visione nominata Doppia Clorofilla, si avvicinano sempre di più al concetto di “intelligenza artificiale” per arrivare ad acquisire quasi completamente l’abilità dell’occhio e del cervello umano per riconoscere elementi simili ma diversi, quindi non adatti al processo produttivo.
“In pratica – ci spiega Raffaele Pezzoli, Ceo e direttore tecnico di Raytec che dall’anno scorso è stata acquisita insieme a tutto il Gruppo CFT, dalla multinazionale canadese ATS per circa 88 milioni di euro -, il sistema che stiamo sviluppando permette alle selezionatrici di individuare contaminanti che hanno lo stesso colore dei vegetali e che prima non vedevano, grazie a tecniche che si sono evolute e sofisticate nel tempo riuscendo a semplificare il processo di visione. In questo modo si riesce a fare una selezione dei prodotti qualitativamente migliore rispetto al contenuto di clorofilla oltre che escludere con estrema accuratezza gli inquinanti. Una capacità che porterà le nostre selezionatrici a lavorare ai livelli di un occhio umano, con l’applicazione dell’intelligenza artificiale e di una fase avanzata del ‘learning machine ‘che si chiama ‘deep learning’”.
“Oltre a selezionare – aggiunge Pezzoli – le nostre macchine sono in grado di comunicare in tempo reale all’operatore un flusso continuo di dati relativi alle performance. Così facendo, il tecnico è in grado di monitorare costantemente portate, selezione e scarto e può correggere la ricetta operativa, fino a raggiungere un’efficienza ottimale e permettere alla macchina stessa di “migliorare imparando””.
Questo sviluppo altamente tecnologico – che oltre al settore di IV Gamma, si sta aprendo anche ad altre filiere come, ad esempio, quella del pesce – si sta realizzando in un periodo in cui si registra un grande rallentamento nel mercato delle componenti elettroniche proprio per la difficoltà di trovare i componenti che vengono usati per i microchip e per l’incremento fortissimo del loro prezzo di mercato, che si aggiunge a quello del costo delle materie prime.
“Nel 2021 – afferma Pezzoli – avendo il sentore di quello che stava per succedere, abbiamo provveduto a mantenere grandi approvvigionamenti di questo tipo di merci. In questa fase la presenza di ATS e delle sue sedi in tutto il mondo ci ha supportato nell’approvvigionamento grazie alla presenza delle sedi globali. Queste azioni ci hanno permesso di arrivare a fine 2021 senza difficoltà ma tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, stiamo iniziando anche noi a registrare problemi nel reperire i prodotti per assemblare i microchip necessari, perché tutte le macchine le sviluppiamo e le assembliamo interamente in azienda.”.
Per fare degli esempi, se prima della bolla inflattiva sulle materie prime un chip costava due euro, adesso si è arrivati anche a 70 euro; questo ha portato ad un aumento fisiologico dei prezzi di listino, pur mantenendo ritardi molto contenuti nei tempi di consegna.
“Con l’acquisizione di Raytec da parte della multinazionale ATS, si aprono per l’azienda hi-tech di Parma nuovi settori di applicazione grazie all’interazione con altre tecnologie sviluppate dal Gruppo, come ad esempio Illuminate, software di gestione dell’industria 4.0 specifico per il food processing”. L’acquisizione del Gruppo CFT non è stato positivo solo per le aziende acquisite, ma anche per ATS, tant’è che le azioni sono cresciute del 112% in soli sei mesi.
“Oltre a Doppia Clorofilla, che si sta dimostrando un’arma vincente per la selezione dei contaminanti particolarmente diffusi nelle colture biologiche, stiamo anche sviluppando un sistema di visione adatto al mondo del surgelato. Il nostro sistema DNA trace, permette di scartare i contaminanti che si trovano nei funghi come possono essere i pezzi di legno o le cicche di sigaretta. Inoltre le nostre ultime ricerche, ci permetteranno di applicare queste tecnologie anche su macchine capaci di lavorare in ambienti criogenici, dove le temperature rendono difficili le operazioni meccaniche ed elettroniche, oltre all’intervento umano. Anche in questo caso si tratta di un’innovazione notevole in ambito di sicurezza alimentare, che ci permette di essere riconosciuti come leader di mercato e sempre più impegnati nella ricerca e sviluppo”.
Mariangela Latella