C’era molta IV e V Gamma Bio a Fruit Attraction. Una sorpresa inaspettata per un settore che, fino a ieri era indietro rispetto all’Italia e che invece ora sta correndo alla velocità di un ghepardo.
Tra queste referenze, quelle di Bonnysa, azienda di Alicante attiva dal 1956 che è stata pioniera per la IV Gamma nella penisola Iberica. In fiera è avvenuto il lancio di una referenza tradizionale fresca che è il ‘tomate rajado’ di IV Gamma (pomodoro grattugiato che gli spagnoli usano come base per la cosiddetta tostada, panino tagliato a metà e passato alla piastra che può essere condito anche con il loro celeberrimo prosciutto “jamon”).
Il tomate rajado è stato proposto a Fruit Attraction anche in versione di V Gamma biologica insieme ad un’altra innovativa referenza: a Madrid, infatti, l’azienda ha lanciato il primo guacamole bio presente sul mercato, per completare la gamma di guacamole che ha in portfolio. Sempre per la linea degli spalmabili di V Gamma, ha anche proposto due nuove referenze, una a base di rapa e l’altra di broccoli, due superfood di tendenza sugli scaffali del fresco.
“Tutte le referenze, bio e non – ci spiega Manuel Escoda (foto di apertura), marketing manager dell’azienda – hanno 35 giorni di shelf life e questo ci permetterebbe anche di aprirci a mercati vicini come quello italiano con cui condividiamo il grande tesoro della dieta mediterranea. Gli spalmabili sono prodotti molto richiesti dal mercato: il nostro desiderio è che il consumatore mangi sempre più frutta e verdura di ottima qualità per la sua salute ma anche in maniera sfiziosa e gustosa”.
Tra gli obiettivi che l’azienda si è proposta con la partecipazione a Fruit Attraction, c’è quello di proporre gli spalmabili vegetali freschi anche al canale food service ”per offrire – chiosa Escoda – un’alternativa vegetale, magari, al cliente di un fast food, tra le salse presenti in menù”.
L’azienda ha avviato un grande piano di sostenibilità, con cui si prepara ad affrontare la grave crisi congiunturale. Un piano che riguarda sia il packaging, sia l’uso dell’acqua, sia il “sequestro” di carbonio.
“Tutti i nostri packaging – specifica Escoda – sono riciclabili al 100% ma l’obiettivo è comunque ridurre la percentuale di plastica nei film, come si vede dalle confezioni degli spalmabili che presentiamo in fiera. Abbiamo realizzato inoltre un sistema di invasi per la raccolta di acqua piovana con cui approvvigioniamo circa il 30% del fabbisogno idrico dell’azienda. Inoltre coltiviamo in idroponica. Questo ci permette di ottimizzare l’uso dell’acqua e di arrivare ad un riciclo della risorsa idrica impiegata nell’impianto fino al 37% circa. L’acqua che non viene riciclata la usiamo per irrigare 30mila specie arboree che abbiamo piantato che ci permettono di sequestrare circa 10 milioni di kg di CO2 ogni anno”.
Mariangela Latella
maralate@gmail.com
Madrid