Crisi IV Gamma, Guernelli: Troppe aziende, spinta al ribasso dai discounter

“Stiamo cercando di riportare all’attenzione del consumatore gli aspetti valoriali della IV Gamma, dove c’è stata una guerra al ribasso non attribuibile ai distributori: il problema è rappresentato dalla miriade di aziende che propongono più prodotto di quello di cui il mercato necessita. E’ un tema legato alla produzione, più che al commercio”. Lo ha detto a Fresh Cut News Gianmarco Guernelli, responsabile acquisti ortofrutta di CONAD nei giorni di Fruit Logistica.

Il buyer non ha però risparmiato stoccate ai discounter: “Se non avessero cominciato a vendere buste d’insalata a 0,69 centesimi, la distribuzione tradizionale non l’avrebbe mai fatto e non ci sarebbe stato quel ridimensionamento che caratterizza invece oggi il segmento. CONAD è consapevole che dove c’è prezzo basso c’è poco valore per tutti, e alla IV Gamma e ai prodotti servizio in generale ci crede: la ristrutturazione della rete li tiene in grande considerazione nell’assortimento”.

Ampliando lo sguardo all’intero settore ortofrutticolo, Guernelli ritiene che occorra “creare un sistema valoriale che premi tutti, all’interno della filiera, a differenza di quanto avviene oggi, dove tutti sono invece penalizzati. Urge mettere delle barriere, sia a monte che a valle, per scremare quegli attori che  condizionano la supply chain in senso negativo”.

Nel “mirino” i produttori che non rispettano le regole in tema di etica, sostenibilità, qualità “e che offrono prodotti a prezzi più bassi perché non debbono sostenere i costi delle strutture organizzate che operano a norma di legge”. Ma anche, a valle, “chi adotta pratiche sleali, chi opera attraverso il meccanismo delle aste“. “Se nessuno vi partecipasse, il sistema cambierebbe”, la chiosa del buyer di CONAD.

Intanto i discounter corrono: “Gli specialisti del low cost sono favoriti dal contesto macroeconomico, la crisi spinge il consumatore a guardare sempre più al prezzo e ha fatto crescere le realtà low-cost”. Quello attuale, ha aggiunto Guernelli, è un momento delicato per l’ortofrutta: “Attenzione, rischia di svalutarsi, di diventare un alimento di cui si può fare tranquillamente a meno. E questo sarebbe disastroso non solo per il settore ma, stante la valenza nutrizionale e salutistica per il Paese tutto”.

Mirko Aldinucci
mirko.aldinucci@freshcutnews.it

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