Polemiche e… censure per la nuova campagna pubblicitaria di MD. “Pietra dello scandalo” il claim “Ma è tale e quale!” pronunciato da Herbert Ballerina nei diversi spot che inizialmente (25 ottobre) erano cinque, ma poi sono diventati quattro (tagliato subito quello intitolato “La bambina diffidente”), e infine sono stati tutti rimossi, il 31 ottobre dal canale YouTube di MD. Gli spot (“La tipa glamour”, “L’intenditore”, “L’amante del pulito” e “La salutista” gli altri titoli) sono però andati nel frattempo in onda sui canali Rai Play, Mediaset Play e Ciao People.
Secondo quanto scrive Efa News, Centromarca ha diffidato MD a provvedere all’immediata sospensione della campagna dove Herbert Ballerina dimostrava che “i prodotti del discount sono davvero ‘tali e quali’ ai prodotti abitualmente acquistati dai protagonisti, se non addirittura migliori!”.
Centromarca è andata giù duro: “La campagna, priva di qualunque reale contenuto informativo per i consumatori, è svilente e denigratoria per i prodotti di marca, non solo per le marche con prodotti nelle stesse categorie oggetto degli spot, ma per la marca in quanto tale, dipinta come vacuo strumento di marketing, priva di qualsiasi reale contenuto di valore economico, qualitativo, sociale o di qualsiasi altro genere, che non sia il maggiore e ingiustificato costo del prodotto di marca”.
Secondo l’associazione, riporta sempre Efa News, i messaggi violerebbero varie “regole di comportamento del codice di autodisciplina pubblicitaria dello Iap (Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria, ndr): lealtà della comunicazione commerciale, non ingannevolezza della comunicazione commerciale, divieto di denigrazione e liceità della comparazione”. E ci sarebbero gli estremi per una “forma di pratica commerciale scorretta”.
“Sulla base di tutte queste considerazioni – conclude l’associazione – Centromarca ha invitato e diffidato MD a provvedere all’immediata sospensione della campagna ed al ritiro definitivo della medesima, con contestuale impegno ad astenersi per il futuro da simili forme di comunicazione”.
Mario Gasbarrino, su LInikedin, ha commentato la vicenda: “Onestamente non so se sono meglio o peggio, però mi ricordo delle pubblicità di qualche azienda di marca leader che diceva che i suoi prodotti erano meglio di quelli del pasticciere o che il suo detersivo lava meglio di quelli non di marca, o non rovina la lavatrice, e non ho visto nessuno di quelli attaccati strapparsi i capelli…”
“Se posso dare un consiglio piuttosto che cercare di ‘ non far fare ‘ mi concentrerei a ‘ fare qualcosa ‘ – la conclusione sferzante dell’AD di Decò – perché, come testimonia il grafico (nell’immagine sopra, ndr), mi sembra che al cliente di tutte queste ‘querelle ‘ importi poco o niente”. Come dire: il problema è il boom della marca del distributore e l’arretramento dei brand, soprattutto quelli leader, altro che la pubblicità… (m.ald.)
Nella foto di apertura un frame della campagna MD tratta da “Alimentando”