Aquaponic Design, startup innovativa e spinoff dell’Università di Bologna, ha presentato a Macfrut 2024 la sua soluzione brevettata per il vertical farming, alla base del nuovo impianto di 400 metri quadrati, appena terminato a Brisighella (Ravenna): una struttura dedicata alla coltivazione in idroponica di piante aromatiche e pomodorini. In fiera a Rimini ha lanciato poi in anteprima ‘AquaponicVR’ un simulatore da training per serre idroponiche in VR.
I sistemi per l’agricoltura verticale, utilizzando tecnologie avanzate per il controllo ottimizzato dell’ambiente di crescita delle piante e pratiche specifiche per la coltivazione fuori suolo (come idroponica, acquaponica), rappresentano una delle principali soluzioni nell’ambito dell’agricoltura di precisione. Ne è un esempio l’imponente serra ‘bianca’ di 400 m2, costruita all’interno dell’agriturismo Oasi ‘Giardino d’Autore’ a Brisighella (Faenza) per ospitare i due impianti di coltivazione fuori suolo progettati e realizzati da Aquaponic Design e avviati alla produzione da febbraio 2024.
Uno, verticale in idroponica, è costituito dal sistema modulare a torri DWT- Deep Water Tower (brevetto Aquaponic). Le mini-braghe DWT, impilabili l’una sull’altra, sono realizzate in materiale certificato alimentare, polipropilene bianco in grado di garantire il massimo dell’efficienza in serra diffondendo omogeneamente la luce e riparando gli apparati radicali delle piante grazie al master anti UV del rivestimento. Gli slot dell’impianto idroponico accolgono un totale di 14.000 piantine di basilico da taglio coltivate in soli 120 m2 di spazio occupato, corrispondenti a circa un ettaro di coltivazione in tradizionale, con una produzione media di 120-180 kg a settimana.
L’altro impianto, orizzontale, è dedicato alla coltivazione di pomodori ciliegino e datterino in sacchi su canaline, per uno sviluppo totale di 70 m lineari. Il ciclo è iniziato a marzo 2024 con circa 280 piante a crescita indeterminata e si prevede una produzione media di circa 35 kg di pomodori ogni metro lineare.
In entrambi gli impianti la gestione della nutrizione e dei cicli di irrigazione è regolata da un fertirrigatore 4.0, controllabile da remoto. La rete di sonde e sensori consente di monitorare e raccogliere in tempo reale i dati climatici, ambientali e nutritivi in modo da analizzare l’andamento della produzione e ottimizzare la resa. Si confermano concretamente i vantaggi dell’indoor vertical farming e di un’agricoltura intelligente e digitale, definita anche Agricultural Technology (AgTech): un basso utilizzo di risorse naturali, come acqua e suolo, salubrità e sicurezza alimentare, legata anche alla tracciabilità della filiera, la possibilità di produrre tutto l’anno non dipendendo dalle condizioni meteorologiche, così da dimostrare una innata resistenza al cambiamento climatico in corso, oltre a confermarsi una soluzione in grado di assicurare una maggiore resa produttiva e più rispettosa dell’ambiente, in linea con il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030.