di Mirko Aldinucci
“Eurospin ha fatto con il supermercato quello che Steve Jobs ha fatto con il computer: molti pensano che il successo di Eurospin sia solo una questione di prezzo. Ma la verità è che il prezzo è solo una conseguenza. Il vero vantaggio competitivo è nella struttura”. Inizia così un interessante post su Linkedin di Stefano Mion (nella foto nel riquadro), socio fondatore dell’insegna discount veronese, vicepresidente di Migross, e membro del CdA del Gruppo Végé.
“Eurospin ha applicato ciò che io chiamo il ‘metodo Steve Jobs’“, prosegue nel suo “parallelismo” Mion. “Il mio software gira sul mio hardware. Tradotto in chiave retail: il mio punto vendita ospita solo i miei marchi. Niente brand industriali, nessuna marca famosa. Tutto ciò che trovi sugli scaffali è di Eurospin, distribuito solo nei negozi Eurospin”.
“Ma attenzione – scrive ancora Mion – non si tratta semplicemente di vendere private label. Eurospin ha creato oltre 70 marchi propri, ognuno con identità visiva, naming e packaging distinti, suddivisi per categoria merceologica: Tre Mulini per pasta, farina, biscotti; Land per latte e freschi; Dolciando per snack e dolci; Ondina per tonno e conserve; Dexal per detergenti; Fior di Natura per il vegetale; Amo Essere per il salutistico; Le Nostre Stelle per la fascia premium”.
In questo modo, l’insegna “riesce a dare la percezione di varietà e libertà di scelta, pur mantenendo il pieno controllo del sistema”.
Mion lo definisce “un ecosistema chiuso, perfettamente integrato: i marchi sono suoi; i punti vendita sono suoi; la logistica è sua; la narrazione è coerente dall’inizio alla fine. Esattamente quello che fece Apple (a livello di business model) nei suoi anni migliori, creare un ambiente dove ogni elemento si potenzia a vicenda”.
Insomma, non un discount, “ma un sistema più unico che raro. E quando costruisci un sistema così, diventa molto difficile replicarlo: molte insegne cercano di avvicinarsi a questo modello, sviluppando linee a marchio proprio. Ma alla fine non possono fare a meno dei grandi brand, perché senza di essi non riuscirebbero a reggere economicamente un punto vendita”.
A oltre trent’anni dalla nascita, Eurospin è oggi il più grande Gruppo discount tricolore con oltre 1.300 punti vendita tra Italia, Slovenia, Croazia e Malta, più di 22.000 collaboratori e 13 milioni di clienti fidelizzati. “La Spesa Intelligente” che dà il nome all’insegna cela una visione precisa che guida le scelte del Gruppo fin dalle origini anche se in passato non sono mancate critiche per politiche di prezzo estremamente aggressive attuate in alcuni momenti anche nel reparto ortofrutta.
Ma Mercadona…
Tra i commenti al post, spicca quello del manager Boris Fort che tira in ballo l’iberica Mercadona, a proposito della quale si è tornati a vociferare di un possibile sbarco in Italia: “Il paragone tra Eurospin e Apple non è azzardato: come Jobs ha costruito un ecosistema in cui hardware e software si potenziano a vicenda, Eurospin ha fatto lo stesso con store, prodotto, logistica e branding. Questo elimina la necessità di confrontarsi con i brand esterni su base quotidiana, liberandosi dal peso del “prezzo comparato”, e costruisce una percezione di varietà attraverso marchi distinti ma proprietari”.
“Detto ciò, avendo lavorato sia con Eurospin in italia che con Mercadona in Spagna – scrive Fort – posso dire che quest’ultima gioca un altro campionato. Mercadona ha spinto il concetto di integrazione e co-sviluppo a un livello quasi impossibile da eguagliare: controllo del fornitore, sviluppo del prodotto congiunto, efficienza logistica, gestione del personale e customer satisfaction ai massimi livelli. È un ecosistema ultra evoluto, radicalmente centrato sul cliente, e se mai dovesse sbarcare in Italia, sarebbe uno tsunami competitivo. Eurospin ha fatto bene, ma Mercadona purtroppo ha sviluppato un modello competitivo ad anni luce”.
Intanto l’espansione del discounter di origine venete continua: solo a luglio 2025 sono in programma 5 inaugurazioni nel Lazio (ad Ardea e a Nettuno), in Lombardia (Castelmarte, nel Comasco), Piemonte (Gravellona Toce, Como) e Sardegna (Baressa, in provincia di Oristano).
da Corriereortofrutticolo.it