Ma, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, le aperture fanno parte di una più ampia strategia che punta a concentrarsi inizialmente su sei grandi poli urbani: Torino, Genova, Napoli e Palermo, oltre alla capitale e alla metropoli lombarda.
Cresce così il numero di insegne discount della grande distribuzione moderna dopo Lidl e Aldi, che vanno alla conquista dei centri città. La scommessa è sui consumatori residenti in quei quartieri così come su chi ci lavora, senza dimenticare i clienti stranieri in zona per motivi turistici o perché alloggiati in un appartamento nelle vicinanze. È pur vero che lo scontrino medio è più basso nei centri città, a fronte di una spesa complementare più che di scorta familiare, ma i negozi nei quartieri centrali tendono a emettere un numero maggiore di scontrini.
Insomma, come altri concorrenti, Eurospin mantiene il suo focus storico sui punti vendita tradizionali stand alone in contesti extra-urbani, con posizioni di chiara viabilità e superfici sui 2 mila mq circa, oltre al servizio di parcheggio, ma adesso estende l’attenzione a bacini di consumatori complementari. Più piccoli ma fondamentali per un presidio territoriale omogeneo del territorio.
Le nuove aperture di prossimità nei centri storici cittadini seguiranno, per Eurospin, soprattutto la formula in franchising. Disporranno di una superficie complessiva di almeno 600 metri quadrati e manterranno il layout di vendita dei negozi tradizionali del network. Assortimento e servizi (dalla consegna a casa fino al click&collect) saranno proporzionalmente, a seconda dei singoli casi e delle varie disponibilità di superficie, gli stessi dei punti vendita stand alone