Carrefour, IV e V Gamma in crescita. Patto ambientale con i fornitori

Carrefour Italia prevede di chiudere il fatturato 2022 della IV e V Gamma in crescita di circa 3 punti rispetto all’anno precedente, a rete costante, con un’incidenza sul reparto ortofrutta intorno al 15%. La categoria, in controtendenza rispetto al contesto di mercato del food, caratterizzato da inflazione e perdita di volumi, denota in Carrefour una crescita di volumi molto vicina a quella del fatturato.

Oltre il 50% del fatturato è dato dalle insalate in busta monotipo o miste, ma le crescite più rilevanti sono associate al mondo della V Gamma, con le zuppe, la verdure e la frutta cotte. Inoltre, risulta importante il comparto del pronto in tavola, realizzato da operatori appositamente formati in laboratori dedicati all’interno di alcuni stores: lavorazioni di frutta e verdure per il consumo immediato o per la rapida cottura. In generale, nel mondo dell’ortofrutta, il prodotto di servizio sta assumendo un’importanza sempre più rilevante con un cliente orientato a un prodotto che sia pronto per il consumo e che preveda un livello di lavorazione tale da facilitare la preparazione in casa (per esempio cuore di broccoli, o carciofi puliti e tagliati).

Questi dati emergono da un’intervista esclusiva a FreshCutNews di Pier Luigi Lauriola (nella foto di apertura), responsabile nazionale ortofrutta di Carrefour Italia. “Abbiamo aperto tavoli di confronto – precisa il manager – con partners e organizzazioni di produttori, per comprendere insieme quali siano gli aspetti più significativi della IV Gamma da comunicare, per creare valore sulla filiera e consapevolezza nel consumatore finale. In un ambito di prodotto pronto al consumo, sicuramente, il tema della sicurezza alimentare diventa centrale, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di pesticidi e principi attivi in produzione. In più, è emerso quanto sia importante valorizzare l’italianità della materia prima, come garanzia di qualità e freschezza”.


“Abbiamo avviato studi e progetti di categoria – sottolinea Lauriola – con aziende leader di settore per sviluppare modelli assortimentali ed espositivi vincenti. Sono state intraprese collaborazioni con start up innovative, volte a proporre un prodotto realizzato senza utilizzo di pesticidi, con pack riciclabile, rispondenti a principi molto importanti di sostenibilità ambientale, quali il ridotto uso di acqua e terra. Infine, nell’ambito della valorizzazione dei prodotti proposti, rappresenta un tema assolutamente importante il supporto di una comunicazione efficace a vari livelli: sul pack, in store, o realizzata attraverso mezzi digitali, siti on line ed e-commerce, e tradizionali, come la radio o la stampa”.

A Pier Luigi Lauriola abbiamo poi chiesto di spiegarci il tema della policy green di Carrefour, in particolare in riferimento all’annuncio di eliminare i fornitori che non limiteranno il loro impatto ambientale entro il 2026. Secondo il comunicato dell’azienda saranno in totale un centinaio.

Questa decisione avrà conseguenze sui fornitori italiani di IV Gamma? “L’impatto ambientale – ci ha risposto Lauriola – è un tema molto importante per Carrefour. E’ stata definita una road map climatica che prevede la riduzione dell’impatto ambientale per i principali 100 fornitori del Gruppo. A livello Italia, abbiamo firmato nel 2022 il food transiction pact con 40 fornitori: alla base del progetto c’è l’impegno alla riduzione delle emissioni di CO2, a cui hanno aderito vari partners del mondo ortofrutta e IV Gamma, con diversi progetti volti alla sostenibilità ambientale”.

Ma più precisamente – abbiamo chiesto – quali sono i criteri con cui Carrefour Italia valuta l’attività di contenimento dell’impatto ambientale dei fornitori di IV e V Gamma?
Risposta: “Sulla gamma a marchio, che rappresenta circa il 60% del fatturato della categoria, abbiamo costruito con i nostri partners capitolati di produzione che prevedono un utilizzo di pesticidi inferiore al 70% rispetto ai limiti di legge, e l’applicazione di principi di agricoltura integrata, secondo i disciplinari regionali in vigore. Inoltre, vengono svolte periodicamente visite presso i depositi di lavorazione e confezionamento per verificare il rispetto di varie pratiche produttive a favore della sicurezza alimentare proposta al nostro cliente. Per quanto riguarda le materie prime, vengono privilegiate tutte le produzioni italiane, in base alla stagione e alle caratteristiche qualitative richieste”.

Ma Carrefour ha in programma un progetto di LCA (Life Cycle Assessment) da monte a valle della filiera, inclusa la fase distributiva, per i prodotti di IV e V gamma? “Abbiamo iniziato dei confronti con i nostri partner – ha infine risposto Lauriola – per discutere la possibilità di sviluppare una filiera che preveda il controllo dal campo al consumatore secondo capitolati produttivi e distributivi ben definiti”.

Mariangela Latella

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