Tomato+ e i suoi sistemi di coltivazione idroponica completamente automatizzati che consentono di coltivare erbe, ortaggi e funghi senza uso di fitofarmaci con un risparmio idrico fino al 90% rispetto ai metodi tradizionali si fanno largo nel retail ma guardano anche alle residenze private.
Horto Professional, il sistema di vertical farming dedicato alla coltivazione professionale occupa lo spazio di un container di 5, 8 e 11 metri e richiede solo l’allacciamento alla rete idrica e a quella elettrica.
Una serra personalizzabile in base alle esigenze del cliente e ad altissima automazione che si avvale di un sistema a cialde biodegradabile e dell’intelligenza artificiale che regola i cicli di produzione rendendo inoltre la gestione della coltivazione semplice, con possibilità di assistenza da remoto e senza necessità di personale specializzato.
“Le nostre soluzioni – spiega Daniele Rossi, CEO di Tomato+ – consentono la coltivazione indipendentemente dalle condizioni atmosferiche esterne e possono dare un contributo essenziale nel ridurre il più possibile i tempi e le distanze che passano dalla produzione al consumo”.
E tra le soluzioni ci sono anche Horto2 e Horto4, i due formati in versione “elettrodomestico” dedicati ai piccoli spazi, quindi anche alla casa, e alla ristorazione. Si possono acquistare, con un prezzo di ingresso di meno di 3mila euro, oppure noleggiare. “Lavoriamo anche con alcuni supermercati, siamo entrati in una catena distributive della Svizzera”, ci ha spiegato Rossi. Niente Italia, per ora.
Tomato+ è entrato per due anni consecutivi nella lista FoodTech 500 di Forward Fooding ovvero tra le migliori 500 aziende al mondo attive nel settore della tecnologia alimentare e della sostenibilità. “Un importante traguardo che conferma il nostro impegno nel creare tecnologie all’avanguardia per migliorare l’efficienza e la sostenibilità nell’agricoltura, attraverso l’utilizzo di serre idroponiche di alta qualità”, il commento dell’azienda. (m.a.)