di Emanuele Zanini
In Coop Sole prosegue a pieno ritmo la sperimentazione attraverso un campo prova da 4mila metri quadrati in fuori suolo dove si stanno provando una trentina di varietà, in collaborazione con il CREA. “Siamo all’inizio del lavoro ma ci sono 3 o 4 cloni particolarmente interessanti”, afferma il direttore generale Pietro Ciardiello.
“Le tipologie sono diverse tra loro ma quelle che selezioneremo dovranno avere alcune caratteristiche comuni: essere gustose, buone da mangiare, rustiche e garantire una salubrità e una shelf life importante. Inoltre dovranno essere coltivate senza un uso eccessivo della chimica. Ognuna potrà avere il suo preciso spazio all’interno del calendario produttivo che anno dopo anno si sta progressivamente allargando e pertanto è necessario avere una fragola per ogni periodo. Siamo convinti che lavorare sull’innovazione sia la strada giusta”.
L’impresa casertana, che sfiora i 50 milioni di euro di fatturato, coltiva le fragole su circa 200 ettari di superfici, con un aumento del 5% sullo scorso anno. Le varietà di punta sono Melissa e NSG 465 (conosciuta con il nome commerciale Rossetta): la prima rappresenta poco più della metà del totale della coltivazione convenzionale, mentre la seconda copre un altro 40% e il resto da altre cultivar sperimentali. Sul biologico, invece, 7 fragole su 10 sono Melissa e le altre tre sono fragole Elide del Civ, prodotte solo per il bio.