Tulips in liquidazione giudiziale: troppi debiti per il supermercato online

Il tribunale di Forli ha messo Tulips in liquidazione giudiziale, una procedura analoga al fallimento, ma con continuità aziendale. Spetterà al commercialista Massimiliano Graffiedi il compito di salvare l’azienda per rimborsare, per quanto possibile, i creditori che avranno tempo fino al 23 settembre per certificare i loro crediti iscrivendosi nello stato passivo e partecipare all’assemblea dei creditori del 23 ottobre prossimo. Intanto, per ridurre i costi, c’è stata una forte riduzione del numero dei dipendenti: dai circa 80 di un anno fa sono stati ridotti a una ventina.

Ad oggi sono oltre 320 i soci di Tulips, la società per azioni creata a fine 2016 da Enrico Martini e Mattia Mordenti, due giovani cesenati che avevano avuto l’idea di organizzarsi per recapitare la spesa a domicilio.

Un’idea semplice – come ha ricordato Il Resto del Carlino – ma efficace: si ordina online o per telefono e poche ore dopo la spesa viene consegnata. I proventi sono di due tipi: se l’importo totale della spesa è elevato, l’azienda si accontenta della percentuale riconosciuta dal produttore o commerciante presso il quale ha acquistato la merce, se l’importo è modesto il cliente paga un sovrapprezzo.

Martini e Mordenti, che allora avevano 25 anni ed erano freschi di laurea partono con 2.000 euro, ma in breve tempo raccolgono oltre 300.000 euro di capitali. L’obiettivo: penetrare a fondo il mercato locale, espandere il territorio e raggiungere il break even, poi vendere a un fondo o a un colosso della grande distribuzione.

Gli anni del Covid sono stati positivi, poi l’espansione attraverso l’acquisizione di aziende del settore hanno pesato sui bilanci: nel 2019 fatturato 721.000 euro, perdita 83.000 euro; nel 2020 fatturato 2,7 milioni, perdita 358.000 euro; nel 2021 fatturato 5 milioni, perdita 1,45 milioni; nel 2022 fatturato 5,7 milioni, perdita 3,7 milioni; nel 2023 il tracollo, il fatturato raggiunge 6,6 milioni, la perdita 4,1 milioni.

Tulips era nata con l’obiettivo di diventare “il primo supermercato online puro” in Italia, differenziandosi dalle piattaforme tradizionali per il controllo diretto di tutto il processo: acquisto dei prodotti, gestione del magazzino, preparazione degli ordini e consegna al cliente. Un modello verticale in cui l’ortofrutta rappresentava circa il 15% del fatturato. L’azienda puntava a una selezione dinamica e quotidiana dei prodotti, acquistando sul mercato dove convenienza e qualità risultavano più favorevoli, con un servizio di consegna rapido, anche entro due ore dall’ordine.

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