I rumors sono diventati realtà prima del previsto, ma l’acquirente non era nel “toto-nomi”: Carrefour Italia già da tempo “indiziata” di passare la mano, finisce nelle mani dell’italiana NewPrinces, con sede in Emilia. Restano a bocca asciutta le catene della GDO indicate come possibili acquirenti. A rilevare 1.188 negozi, tra cui 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 minimarket e 12 cash & carry, del retailer francese nella Penisola è infatti la società della famiglia Mastrolia, pronta anche a rilanciare il marchio Gs, andato perso sotto la gestione del gruppo transalpino.
Grazie all’operazione, che vale 1 miliardo di euro e un equity value di solo 1 euro, la multinazionale familiare quotata a Piazza Affari mette a segno un’altra grande acquisizione dopo quella di Newlat, rilevata dal crac di Parmalat, e dell’inglese Princess comprata da Mitsubishi.
NewPrinces, come ricorda l’Ansa, è un gruppo agroalimentare europeo con sede in Italia. Forte di una presenza consolidata in 4 mercati chiave e esportazioni verso oltre 60 Paesi, l’azienda ha generato un fatturato di 2,8 miliardi di euro nel 2024. NewPrinces è quotata alla Borsa di Milano. Si prepara così a vedere salire il fatturato dagli attuali 750 milioni a 6,9 miliardi già quest’anno posto che il closing è previsto entro la fine del terzo trimestre, per poi portarlo a superare i 7 miliardi nel 2027.
Carrefour Italia, come spiega la stessa catena distributiva in una nota, ha registrato nel 2024 un fatturato lordo di 4,2 miliardi di euro, pari a circa il 4% del fatturato del Gruppo. Dopo una fase di rilancio dal 2020 al 2022, Carrefour Italia ha registrato un calo del fatturato, nonché un risultato operativo corrente e un free cash flow negativi nel 2024, in un contesto economico e competitivo particolarmente difficile.

Il progetto di acquisizione riguarda tutte le attività di Carrefour in Italia. L’impatto dell’operazione sulla liquidità del Gruppo è stimato a -240 milioni di euro, considerando il contributo finanziario di Carrefour a sostegno del progetto di acquisizione.
Con l’acquisizione di Carrefour Italia, come scrive Mario Sassi nel suo blog, NewPrinces diventa il secondo gruppo Italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.
Il closing dell’Operazione è atteso entro la fine del terzo trimestre del 2025, subordinatamente alle approvazioni regolamentari e al verificarsi delle condizioni sospensive previste dal Contratto.
I sindacati temono ripercussioni a livello occupazionale. Anche per questo motivo nell’accordo vincolante per la compravendita è previsto un piano di rilancio da 437,5 milioni di investimenti: 237,5 milioni sono il contributo una tantum messo da Carrefour mentre New Princes investirà 200 milioni.
Le risorse serviranno a modernizzare i punti vendita, nonché a rilanciare il marchio Gs in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale, a integrare la piattaforma logistica di NewPrinces, coi suoi oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi, e a rafforzare i canali della consegna a domicilio e HoReCa.
L’acquisizione “rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro gruppo” e “compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”, ha spiegato Angelo Mastrolia (nel riquadro nella foto di apertura), presidente di NewPrinces Group sottolineando “abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia”. Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso incontrerà Mastrolia nei prossimi giorni per approfondire gli sviluppi industriali e occupazione, e successivamente, i sindacati.
Per la prima volta in Italia, ha commentato un attento osservatore di cose della GDO, gli stabilimenti di un gruppo industriale produrranno la private label in modo integrato, allineando produzione e distribuzione sotto un’unica regia.

IV Gamma in un punto vendita Carrefour
CHI E’ NEW PRINCES
NewPrinces, come ricorda Tgcom24 è un gruppo agroalimentare italiano con sede a Reggio Emilia. Oggi è un nome imponente nella food industry nazionale, ma le sue radici affondano in una storia di rilancio industriale. La società nasce ufficialmente nel 2004, come ramo separato da Parmalat, ma è nel 2008 che conosce la svolta: viene acquisita da Angelo Mastrolia per un euro, ereditando debiti e impianti. Nel corso degli anni, NewPrinces (ex Newlat Food) ha progressivamente ampliato la sua presenza nel settore alimentare italiano ed europeo, integrando marchi storici e filiere produttive diversificate. Quotata sul segmento STAR della Borsa di Milano dal 2019, la società ha cambiato nome in “NewPrinces” nel 2024 dopo l’acquisizione del gruppo britannico Princes Limited.
TUTTE LE ACQUISIZIONI
L’espansione del gruppo è avvenuta soprattutto attraverso un’aggressiva politica di acquisizioni. Dopo il primo rilancio, NewPrinces ha incorporato marchi storici come Giglio, Corticella, Pezzullo e Delverde. Nel 2020 è arrivata la fusione con Centrale del Latte d’Italia, mentre negli anni successivi si sono aggiunte aziende inglesi e francesi come Symington’s ed EM Foods. La svolta definitiva è arrivata tra il 2024 e il 2025: prima con l’acquisto del gruppo Princes UK (che ha portato anche al cambio di nome), poi con l’acquisizione per un miliardo di euro di Carrefour Italia. L’operazione ha coinvolto oltre mille punti vendita e porta il fatturato consolidato del gruppo a quasi 7 miliardi di euro, segnando il passaggio da produttore alimentare a player della GDO.
COSA PRODUCE
La forza di NewPrinces è una rete produttiva diffusa e diversificata. Gli stabilimenti si trovano in diverse regioni italiane, da Sansepolcro a Cremona, passando per Eboli, Bologna, Reggio Emilia, Lodi e Ozzano Taro. Qui vengono prodotti latte fresco, yogurt, formaggi, pasta secca, semolino, fette biscottate, biscotti, pappe, omogeneizzati e farine. Il gruppo opera in diversi settori chiave dell’alimentare, coprendo non solo il fresco ma anche prodotti per l’infanzia, cereali, bakery e piatti pronti. Tra i marchi più noti in portafoglio ci sono Centrale del Latte di Torino, Mukki, Delverde, Corticella, Giglio, Polenghi, Pezzullo e, più recentemente, Plasmon, acquisita da Kraft Heinz nel luglio 2025.
I NUMERI
L’evoluzione di NewPrinces è ben rappresentata dai numeri. Al momento della quotazione in Borsa nel 2019, il gruppo registrava un fatturato di circa 320 milioni di euro. Oggi, dopo le ultime acquisizioni, il giro d’affari complessivo tocca i 6,9 miliardi di euro. Gli obiettivi al 2030 sono ambiziosi: 5 miliardi di ricavi generati direttamente, 317 milioni di EBITDA e oltre 100 milioni di utile netto. Nel dettaglio, Carrefour Italia – appena acquistata – vale da sola 4 miliardi di fatturato, 115 milioni di EBITDA e 1.027 punti vendita. Il rilancio del brand francese nel nostro Paese prevede investimenti congiunti per 437,5 milioni di euro destinati alla logistica, tecnologia e modernizzazione.
CHI E’ MASTROLIA
Classe 1964, originario di Campagna (Salerno), Angelo Mastrolia è il volto e la mente dietro la crescita di NewPrinces. Laureato in Giurisprudenza, ha iniziato la sua carriera nella latteria di famiglia, per poi diversificare gli investimenti nel leasing, nel settore immobiliare e nella nautica. Nel 2004 fonda la holding TMT Finance SA in Svizzera, da cui parte il piano di scalate industriali. Dal 2006 è presidente di NewPrinces (allora Newlat), e dal 2020 anche di Centrale del Latte d’Italia. Negli anni ha consolidato una fitta rete di partecipazioni in aziende del food e dell’immobiliare, fino a guidare oggi una delle realtà più dinamiche del Made in Italy alimentare.
STRATEGIE FUTURE
L’ultima mossa – l’acquisizione di Carrefour – si inserisce in una strategia di integrazione verticale precisa. Obiettivo: controllare l’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione. Lo ha confermato lo stesso Mastrolia, che ha parlato di “valore generato lungo tutta la catena, per una logica di efficienza e presenza capillare”. Tra i progetti futuri c’è la quotazione della divisione inglese Princes a Londra, prevista entro ottobre 2025. Intanto, il gruppo continua a guardare con interesse a nuove acquisizioni in Europa e a rafforzare il brand Plasmon sul mercato italiano.
ETRURIA RETAIL RASSICURA
A seguito della notizia, la presidenza e la direzione di Etruria Retail – storico gruppo della GDO del centro Italia, con base a Siena, che dal 2020 ha stretto un accordo di master franchising con Carrefour, convertendo tutte le sue insegne in Carrefour Market e Express – hanno inviato un messaggio ai dipendenti, ai soci e agli imprenditori partner, per chiarire la posizione dell’azienda rispetto al nuovo scenario.
“Per Etruria Retail – scrive l’azienda in un post su Linkedin – non cambia nulla, se non l’opportunità di accelerare alcune decisioni che, in vista della naturale scadenza del nostro contratto a fine 2026, avremmo comunque dovuto affrontare. Anzi, si apre per noi una strada in più, quella del dialogo con la nuova proprietà”.
Nel messaggio, Etruria Retail ribadisce la propria autonomia gestionale e la solidità della propria struttura. “Siamo e restiamo un’azienda autonoma, con una struttura solida, una rete forte sul territorio e una visione chiara per il futuro. Il nostro ruolo di master franchising Carrefour per l’Italia centrale prosegue fino a fine anno, e continueremo a lavorare ogni giorno con impegno, come sempre, al servizio dei nostri clienti, dei nostri soci e dei nostri collaboratori”.
In vista del passaggio di proprietà, Etruria Retail annuncia l’apertura di un confronto diretto con i nuovi vertici di GS (la società che detiene il controllo della rete Carrefour Italia), nel segno della continuità e della collaborazione. “Nelle prossime settimane avvieremo un confronto diretto con la nuova proprietà di GS con spirito costruttivo e collaborativo, tutelando come sempre gli interessi della nostra organizzazione – continua l’azienda nel post -. Abbiamo inoltre diverse alternative concrete sul tavolo che ci consentono di guardare al futuro con serenità e fiducia”. (red.)