Oltre la metà degli acquisti domestici (52%) di ortaggi di IV Gamma nel 2018 – rivela un’indagine di Ismea – è stata assorbita da nuclei familiari con uno-due componenti, ma la categoria più dinamica è stata quella con 5 e più componenti (+13,4% in volume e + 9,2% del valore) che tradizionalmente è sempre stata quella meno interessata a tali produzioni.
Guardando alla distribuzione del valore dei consumi per fascia di reddito del nucleo familiare, emerge dalla stessa indagine che, dato il maggiore costo unitario rispetto al fresco, il 55% viene assorbito da famiglie ad alto o medio-alto reddito, il 31% da famiglie a reddito medio-basso, il restante 14% da quelle a reddito basso, che si sono dimostrate anche meno dinamiche rispetto all’anno prima. Il 26% del valore degli acquisti di ortaggi IV Gamma viene effettuato da famiglie il cui responsabile di acquisto ha tra i 45 e i 54 anni, un analogo 26% da quelle con responsabile di acquisto oltre i 64 anni; quote pari al 19% vengono assorbite da nuclei con responsabile tra i 35 e i 44 anni e tra i 55 e i 64 anni; infine il restante 10% viene effettuato da famiglie con un responsabile di acquisti giovane, con meno di 35 anni.
Quest’ultimo segmento è stato il più dinamico nel 2018 con un balzo dei consumi del 14,5% in valore e del 16,7% in volume.
Il consumo di ortaggi di IV Gamma sta diventando abituale in un numero sempre maggiore di famiglie con un indice di penetrazione (rispetto agli acquisti di ortaggi freschi) passato dal 70% del 2011 all’81% del 2018.