La rivoluzione nella GDO passa da Walmart: sfida ai discount

Cavalcando l’onda verde delle vendite record degli ultimi due anni, Walmart rilancia con un nuovo piano di merchandising dedicato al reparto ortofrutta che si chiamerà ‘Produce 2.0’ con cui dichiara la guerra alla corsa inarrestabile dei discount nel mercato F&V e punta a migliorare il posizionamento di mercato della propria private label.

Lo ha annunciato Steve Bratspies, vice presidente esecutivo e Chief Merchandising Officer della catena nel corso del Global Consumer Staples Conference organizzata da Barclays Capital Inc. che ha anticipato che l’azienda sta testando nuovi layout che possano permettere una migliore esperienza in store ai clienti.

Entro la fine del mese è prevista una riunione nel quartier generale di Indianapolis con tutti i responsabili dei negozi della catena, al fine di condividere e attuare questa politica di rilancio del reparto ortofrutta con ‘Produce 2.0’ che, comunque, affonda le sue radici in una precedente attività di upload dell’assortimento e della catena di fornitura.

“Stiamo guardando allo store nel suo complesso – ha detto Bratspies – per renderlo migliore, più fruibile di modo da permettere ai clienti un’esperienza di acquisto piacevole e in poco tempo”. Un passaggio obbligato dopo il restyling dell’immagine dell’azienda che, ammette Bratspies “su alcuni reparti è ancora in ritardo. Come quello dei freschi, per il semplice fatto che è più difficile e ci vuole più tempo”.

Produce 2.0 è sostanzialmente un progetto olistico (così lo ha definito Bratspies) che si basa, in maniera fattiva, sul rinnovamento dei rapporti coi fornitori e sull’organizzazione della catena di fornitura, una vera e propria ristrutturazione dei passaggi, dalla ricezione della merce all’esposizione nel reparto, per garantire una movimentazione molto più veloce e quindi una maggiore freschezza dei prodotti.

L’attività di merchandising servirà solo ad amplificare il piano già avviato sui reparti dei freschi che è stato un elemento importante nel rilancio delle vendite Usa negli ultimi due anni.

“In passato – ha precisato Bratspies -, a mio parere, non abbiamo fatto un lavoro particolarmente buono nel gestire il marchio del distributore. Oggi puntiamo invece ad una gestione della private label con le stesse logiche della marca del produttore, mettendo in primo piano la qualità, i prezzi, il packaging e la promozione. Oggi l’obiettivo è quello di togliere dei motivi ai consumatori per rivolgersi agli hard discount come Aldi, Lidl o General Dollars abbattendo il divario del prezzo in concomitanza con un miglioramento dell’assortimento”.

Mariangela Latella

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