Radicchio di Chioggia Igp, la IV Gamma potrà fregiarsi della denominazione

A dieci anni dal riconoscimento europeo dell’Igp per il Radicchio di Chioggia, il Consorzio di tutela ha adeguato il disciplinare di produzione all’evoluzione delle modalità di coltivazione e delle esigenze di mercato.

“Gli aspetti produttivi – ha dichiarato a tal proposito il presidente Giuseppe Boscolo Palo – riguardano innanzitutto il peso del cespo, che viene fissato tra i 200 e i 600 grammi per entrambe le tipologie, precoce e tardivo. Si tratta di un modo per proporre un ottimo prodotto adatto alle diverse destinazioni del mercato. Infatti, il consumatore potrà scegliere le pezzature di peso inferiore se si tratta di single o quelle medio grandi per la famiglia; mentre l’industria del lavorato, soprattutto quella della IV Gamma, che richiede un prodotto più grande, più pratico da lavorare e con una migliore resa potrà contare sulle pezzature maggiori”.

La modifica del disciplinare interessa anche la densità colturale, portata a 10-14 piante per metro quadro nella tipologia precoce e 8-12 piante per metro quadro nella tipologia tardivo. Si tratta di un adeguamento allo sviluppo e all’applicazione di nuove tecniche colturali (uso di serre, tunnel, pacciamature, meccanizzazione del trapianto, ecc.), che comportano la possibilità di modificare i sesti d’impianto della cultura, attuando nelle file coltivate una maggiore variabilità nella densità di piante a metro quadrato, in modo da ottenere pezzature di peso e volume decrescenti all’aumentare del sesto d’impianto, a seconda della destinazione commerciale.

Ma la vera novità è stata introdotta per la fase commerciale e riguarda la lavorazioni delle insalate di IV Gamma: il Radicchio di Chioggia confezionato in buste, tagliato e lavato pronto al consumo, potrà fregiarsi della denominazione (senza quindi dover scrivere, ad esempio, ‘Insalata di…’) ed essere ben riconoscibile grazie al logo circolare ‘Radicchio di Chioggia I.g.p.’ con lo scudo a fondo bianco e bordatura gialla e all’interno il leone rampante di colore rosso; inoltre potrà affiancare anche il marchio comunitario azzurro con scritta circolare gialla ‘Indicazione geografica protetta’. “Questa inclusione apre notevoli prospettive di mercato, dato che incrementa il servizio abbinato al prodotto, che può essere offerto a consumatori con capacità di spesa medio-alta, disposti ad attribuire un valore monetario all’elemento ‘tempo’”, ha spiegato Boscolo.

Infine, definito il periodo di commercializzazione del Radicchio di Chioggia Igp:  va dal 1 aprile al 31 agosto, per la tipologia ‘precoce’, e dal 1 settembre al 31 marzo, per la tipologia ‘tardivo’. In tal modo viene coperto l’intero arco dell’anno, senza sovrapposizioni di prodotto del precedente raccolto con il nuovo, al momento dell’immissione al consumo. “È un chiaro segnale ed una opportunità per la filiera commerciale che potrà così approvvigionare ininterrottamente gli scaffali della distribuzione, fidelizzando il consumatore”, ha concluso il presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp.

Il nuovo disciplinare, una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, dovrebbe entrare in vigore già dalle produzioni della prossima primavera.

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