Piana del Sele in trincea per l’emergenza Coronavirus. Nel primo polo produttivo europeo di IV Gamma le cose si stanno complicando di giorno in giorno. Rallentano gli ordini, manca la manodopera e la Regione Campania ha anche chiuso quattro Comuni a sud della provincia di Salerno (a 50 km dalla Piana del Sele) ovvero Sala Consilina, Polla, Atena Lucana e Caggiano, con conseguenti complicazioni logistiche.
“Gli ordini della GDO stanno rallentando – conferma Rosario Rago, presidente dell’omonimo Gruppo -. Se fino a 15 giorni fa venivano fatti con una frequenza giornaliera, adesso sono concentrati in due giorni mentre durante il resto della settimana le richieste della grande distribuzione sono bassissime”.
Esiste poi il problema della carenza di manodopera, che nella piana del Sele si assesta sul 40% sicché non è facile per le aziende lavorare quotidianamente con continuità. E sui mercati esteri le cose si complicano ancora di più. Così Rago: “Ogni giorno si chiude un nuovo Paese e ce ne sono altri dove abbiamo difficoltà. L’Austria ha posto il divieto di circolazione nei fine settimana. La Croazia impone la quarantena agli autisti che vengono dall’Italia chiudendo di fatto le frontiere ai nostri camion di freschissimi. La Polonia ha chiuso le frontiere. La Slovenia ha imposto il divieto di ingresso ai bilici. L’Ungheria accetta solo bilici superiori alle 75 tonnellate. Se dovessi fare una stima generale del calo degli ordini, viaggiamo intorno al 60-70% in meno nelle ultime due settimane”.
La soluzione adottata dal Gruppo Rago è di rallentare le linee di processo per allinearsi ai ritmi della GDO con i suoi due picchi settimanali (ove si registra un + 30-40% degli ordini rispetto all’andamento giornaliero normale) che però non compensano il calo generale delle richieste di fornitura che si assesta appunto sul 60-70%.
“Nonostante le difficoltà – chiosa Rago – ci siamo organizzati per non far mancare prodotto alla GDO quando ne ha bisogno. E giorno per giorno ci adeguiamo alle normative di sicurezza fornendo tutti i presidi medici necessari e richiesti con difficoltà e dispendio di risorse economiche stante l’attuale speculazione su alcuni prodotti sanitari”.
Mariangela Latella