La pandemia di Covid-19 non risparmia uno dei settori più in ascesa nel mondo della IV Gamma, quello della frutta ready-to-eat. La segnalazione è del Gruppo Spreafico, che a poco meno di un anno dal lancio delle sue referenze di IV Gamma ‘FruEat’, si è collocato tra gli operatori leader del settore con un volume d’affari, per la categoria, di circa 8-9 milioni di euro, pari al 25% del mercato italiano della IV Gamma di frutta che vale, complessivamente, 35 milioni di euro.
“Nel mese di marzo – afferma Pasquale Lauria (nella foto), responsabile Business Unit Fresh Cut del Gruppo Spreafico – abbiamo registrato un calo delle vendite di circa il 20% ma ci consideriamo tra i fortunati perché, il settore, in base ai territori, ha registrato, in questo stesso periodo, flessioni del volume d’affari anche del 40%”.
È ormai assodato che, in tempi di Coronavirus, i consumi delle famiglie si orientano soprattutto su beni di prima necessità penalizzando, fra l’altro, la frutta e verdura fresh cut al punto che gli spazi dedicati a queste categorie di prodotto, nei relativi reparti delle insegne, sono stati quasi dimezzati.
È una diretta conseguenza del cosiddetto effetto pandemia che ha cambiato le abitudini alimentari degli italiani, chiusi in casa per le restrizioni sanitarie e quindi con più tempo da dedicare alla cucina e meno propensi ad uscire per fare la spesa.
“Nonostante questo – sottolinea Lauria – pensiamo che il trend di crescita di questo settore che negli ultimi anni è stato del 35% e che, quest’anno, al mese di febbraio ha registrato un +20%, non si fermerà. Noi stiamo continuando a lavorare a ritmi serrati sia pur nel rispetto di tutti i protocolli sanitari dettati dall’emergenza come l’uso di mascherine, la misurazione della temperatura degli addetti all’ingresso negli stabilimenti, il rispetto delle distanze di sicurezza e lo smart working laddove possibile. Ci stiamo già muovendo per la ripresa attesa con l’arrivo della bella stagione. Già negli ultimi 10 giorni abbiamo iniziato a vedere i primi segnali di ripresa”.
Nessun problema sulla disponibilità di packaging viene registrata dall’azienda che, sin da subito, si è avventurata nel mondo della IV Gamma con l’uso di confezioni di plastica riciclata e quindi abbattendo la propria dipendenza dalla materia prima proveniente dall’estero. “Siamo in continuo contatto con i nostri clienti della GDO – precisa Lauria – e, dagli ultimi scambi, prevediamo di riallinearci già alla fine del mese di aprile con l’andamento del 2019. Contemporaneamente, per garantire la continuità delle nostre forniture, soprattutto di frutta premium esotica, siamo in costante contatto con i nostri produttori esteri e continuiamo a lavorare con quelli italiani che conferiscono, in base alla stagionalità, la frutta made in Italy come, ad esempio, kiwi e piccoli frutti”.
Mariangela Latella