Flussi d’acqua che trasportano suoni e bolle d’aria microscopiche possono rimuovere contaminanti microbici dalle foglie di spinaci. È il cuore di una tecnologia sviluppata di recente dall’Università di Southampton in Inghilterra, in particolare dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Timothy Leighton. Il progetto nasce da una collaborazione tra Sloan Water Technology, Vitacress e l’Università di Southampton; una partnership formata e supportata da Global-NAMRIP, la rete globale per la resistenza antimicrobica e la prevenzione delle infezioni.
In pratica, i ricercatori inglesi hanno utilizzato corsi d’acqua cosiddetti acustici per pulire le foglie di spinaci provenienti da un raccolto di campo, quindi hanno confrontato i risultati con le foglie sciacquate con acqua normale alla stessa velocità. “Il campo sonoro – spiega Leighton – crea echi sulla superficie delle foglie di spinacio e all’interno delle fessure delle foglie. Echi che attirano le bolle d’aria verso la foglia e nelle fessure. Il campo sonoro fa sì che le superfici delle bolle si increspino molto rapidamente, trasformandole, in sostanza, in microscopiche macchine lavasciuga”.
Allo stato dell’arte, non esiste un processo di cottura per ridurre la carica microbica nelle insalate fresche e in altri piatti di prodotti freschi, quindi il lavaggio da parte del fornitore e del consumatore è vitale. Le fessure nelle superfici fogliari indicano che il lavaggio con acqua può lasciare una dose infettiva laddove l’acqua non arriva. Anche i prodotti chimici potrebbero non penetrare nelle fessure.
“L’increspatura della superficie delle bolle – precisa Leighton – fa sì che, nell’acqua attorno alla bolla, si muovano forti correnti capaci di spazzare via i microbi dalla foglia. I batteri, i biofilm e le bolle stesse vengono quindi risciacquati via dalla foglia, lasciandola pulita e priva di residui”
I risultati, pubblicati sulla rivista Ultrasound in Medicine and Biology, hanno mostrato che il carico microbico sui campioni puliti con UAS (Flusso attivato ad ultrasuoni) per due minuti, era significativamente inferiore il sesto giorno dopo la pulizia rispetto a quelli trattati senza ultrasuoni.
Inoltre, secondo la ricerca, la pulizia per due minuti non ha prodotto danni superficiali significativi, che possono influire sulla qualità complessiva delle foglie.
Mariangela Latella