La domanda di IV Gamma risale la china: la parola ai buyer

Torna a crescere la domanda di prodotti di IV Gamma, con un penetrazione di mercato che si avvicina alle cifre di pre-pandemia. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Piepoli nel corso di un webinar di Cibus Lab (Fiere di Parma) dal titolo “Ortofrutta e frutta secca: due mondi che si toccano. Evoluzione di una categoria complessa”, svoltosi alla presenza di diversi rappresentanti dei retailer italiani, il 77% degli acquirenti dei supermercati acquista con un’alta frequenza (“sempre” o “qualche volta”) i prodotti di IV e V Gamma.

Nello specifico, i principali consumatori di questa categoria di prodotto sono innanzitutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (60% di quel 77% per la IV gamma e 17% per la V gamma) ma anche gli over 54 non risparmiano sorprese con consumi frequenti, per il 31% nella quota gli acquirenti frequenti, per la IV gamma e per il 13% per la V gamma.

Sul punto è intervenuto Alessandro Moretti, imprenditore COAL, gruppo che ha lanciato le insegne ‘Eccomi’: “Il nostro reparto di frutta e verdura – ha detto – è molto valorizzato e si basa, nel concept, sull’ispirazione mercatale. Il reparto freschi e freschissimi occupa 350 metri quadri dei 1.500 totali di superficie dello store su 5-6 negozi ‘Eccomi’ e rappresenta il 25-28% delle vendite totali grazie alla reputazione che abbiamo saputo costruire nel tempo per via della passione con cui svolgiamo questo lavoro che nasce proprio sul campo, da una famiglia di produttori”.

Per Moretti, il processo di fidelizzazione del consumatore si basa su tre parole chiave: Km0, local e qualità, dal momento che il consumatore è sempre più attento a quello che mangia ed è sempre più consapevole.
“Non temiamo la scalata dei discount – ha detto – perché se la categoria dei supermercati si specializza sul settore fresco, abbiamo delle ottime carte per riuscire a difenderci”.

Tuttavia il reparto freschi e freschissimi dei discount si sta evolvendo molto anche con prodotti rigorosamente Made in Italy.  “Oggi questo canale sta crescendo molto – dice Maurizio Schiraldi, consulente strategico – basta pensare a Eurospin e alle sue 400 referenze. In sostanza i discount, con i prodotti non di marca, vendono convenienza e presto il confine tra MDD e marchio del produttore sarà molto labile, sulla falsariga di quanto già fatto dall’insegna spagnola Mercadona”.

Il canale delle vendite di vicinato è quello che permette alla catena sarda F.lli Ibba di distinguersi sul mercato. “La nostra regione è un’isola – spiega Stefano Pruneddu, category manager dell’insegna – per cui da noi il localismo è una necessità che diventa virtù. Il nostro obiettivo è lavorare con i produttori del territorio. Abbiamo 85 conferitori, tra OP e piccoli produttori, e solo a gennaio sono stati attivi in 40. Con il canale del vicinato, noi puntiamo a distinguerci dagli altri competitori quali i discount”. Insomma, la parola d’ordine, nella competizione tra distributori è distintività. 

Acquista sempre più importanza il reparto freschi e freschissimi in MD SPA che, con gli oltre 700 negozi e sei piattaforme logistiche lungo tutta la Penisola, dal 2005 ha portato le referenze fresche e freschissime in assortimento da 110 a circa 270. “Anche noi puntiamo ad avvicinarci al concetto di negozio di vicinato – dice Luigi La Montagna, responsabile nazionale acquisti F&V di MD che ha manifestato senza tanti giri di parole un grande interesse per le referenze di vertical farming di Planet Farms, pure presente all’incontro – perché anche un livello minimo di localismo regionale ci porta ad avvicinarci ai consumatori. Una particolarità molto importante”.

Per contrastare il predominio di discount e MDD, alcuni produttori stanno già lavorando per distinguersi attraverso estensioni di gamma. È il caso di Belgravia, che opera prevalentemente come copacker della GDO e che punta alla creazione di valore aggiunto con un progetto a residuo zero al quale sta lavorando da quattro anni. “È un modo di alzare l’asticella del posizionamento – ha affermato Monia Celegato, responsabile commerciale dell’azienda -, dal momento che si tratta di referenze che non si sposano con il primo prezzo tipico dei discount. Ovviamente occorre accompagnare questi prodotti con un’adeguata comunicazione per spiegare al consumatore di cosa si tratta. Siamo disposti a trasferire queste nuove referenze a residuo zero anche ai brand dei retailer qualora ci fossero insegne pronte ad accogliere questo progetto ma lo sforzo su cui vorremo concentrarci è quello di riuscire a posizionare questi prodotti con il nostro brand”.

Mariangela Latella

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi ogni giorno
le più importanti notizie dal mondo dell’ortofrutta.

Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter!