Continua a crescere il numero di startup dello smart agrifood, così come i finanziamenti raccolti. Nel 2021 le oltre 750 imprese censite a livello globale hanno totalizzato oltre 15 miliardi di dollari di raccolta. Oltre il 60% delle startup è distribuito tra Nord America e Europa, ma la maggioranza dei finanziamenti è erogata in Asia, in particolare in Cina (per la forte diffusione dell’e-commerce), con un importante ruolo di Paesi come gli Emirati Arabi, Singapore e Arabia Saudita per l’attenzione alla food security e all’autosufficienza per la produzione di prodotti agroalimentari. L’Italia è tra i primi 10 Paesi per numerosità di startup, ma incide meno dell’1% sui finanziamenti ricevuti.
Dati e informazioni sono stati forniti durante il convegno “Smart agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale!” che si è svolto lo scorso 15 marzo.
Le startup internazionali nello smart agrifood si rivolgono principalmente ai due estremi della filiera agroalimentare: ai consumatori, con servizi di e-commerce o applicazioni/servizi per informazioni sulla tracciabilità dei prodotti o sullo stato di conservazione e freschezza; e alle aziende agricole, con soluzioni di agricoltura 4.0 per la mappatura e il monitoraggio da remoto delle coltivazioni o delle macchine agricole, e per la gestione d’impresa. Cresce l’attenzione per i sistemi di indoor vertical farming e per la gestione delle eccedenze alimentari.