Apolito: Contratti di filiera da ripensare

“Dentro Filiera Italia c’è una fetta della GDO che cerca di costruire filiere italiane e che sta lavorando per l’equa remunerazione di tutti gli attori della filiera”. Alessandro Apolito ex direzione generale del ministero dell’Agricoltura e ora in quota Coldiretti come capo servizio tecnico Gabinetto di presidenza, è intervenuto da remoto al convegno berlinese di UNAPROA dal titolo ‘La competitività dell’ortofrutta italiana al tempo delle emergenze. Il ruolo delle filiere: la filiera di IV Gamma’. Apolito non ha dubbi sul ruolo delle filiere ortofrutticole nel rilancio del settore. Ma, dice, devono essere ripensate perché gli strumenti di sostegno del settore sono diventati ormai obsoleti con lo scoppio della guerra Ucraina.

“Senza tutti gli attori riuniti ad un unico tavolo – ha detto – non si riesce a stare su mercato globale e a costruire prezzi che siano in grado di remunerare tutti i fattori produttivi. Oggi abbiamo due strumenti a disposizione, il PNRR e la PAC: dopo lo scoppio di questa guerra che nessuno poteva prevedere si stanno rivelando anacronistici in funzione della reattività e del sostegno alle imprese da parte del Governo. Occorre ripensarli. Come i contratti di filiera”. E ha aggiunto: “Un tavolo con tutti i rappresentanti della supply chain è imprescindibile anche per riuscire a capire come ingaggiare il consumatore. In questo contesto, la forza del prezzo è fondamentale ma non si può continuare a puntare sul sottocosto”.

Nelle sue riflessioni risuonate a Berlino, Apolito ha affermato che: “Nel recepimento della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali non deve essere presa in considerazione solo la strada delle denunce ma anche la parte delle buone pratiche commerciali legata, ad esempio, ai contratti di filiera. Altrimenti, il rischio di questa fase di transizione, soprattutto ecologica, è quello che si realizzi chiudendo aziende in Europa e aumentando l’import dai Paesi terzi che magari producono senza rispettare gli standard continentali”.

Mariangela Latella

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