I prezzi corrono, ma non per il fresh cut: “forbice” con la prima Gamma sempre più stretta

I prezzi corrono e raggiungono livelli mai toccati negli ultimi 38 anni, ma per la IV Gamma i listini restano sostanzialmente immutati. A ottobre c’è stata un’ulteriore forte accelerazione dell’inflazione che ha sfiorato il 12% mentre il carrello della spesa segna un rialzo del 12,7%: secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra nel decimo mese del 2022 un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente). “Bisogna risalire al marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale pari a +11,9%” commenta l’Istat.

La forte accelerazione si deve soprattutto ai prezzi degli energetici (da +44,5% di settembre a +73,2%) e ai prezzi dei beni alimentari (da +11,4% a +13,1%): per questi ultimi, crescono sia quelli lavorati (da +11,4% a +13,4%) che non lavorati (da +11% a +12,9%).

Ma gli adeguamenti continuano a essere una chimera per larga parte della filiera del fresh cut, con promozioni in GDO che sviliscono i prodotti servizio e segnano ulteriori picchi al ribasso: questa settimana, ad esempio, Aldi  offre le erbette in busta lavate pronte da cuocere a meno di due euro il chilo: 99 centesimi per la confezione da 500 grammi, scontata del 47%. E, come abbiamo avuto modo di scrivere anche nelle scorse settimane, non è che la punta dell’iceberg di un meccanismo che svilisce e mette in crisi l’intero settore.

Coldiretti, in un comunicato, strepita che “i prezzi al dettaglio delle insalate sono aumentati del 25,1%“, ma di questo exploit, nel fresh cut, non sembra esserci traccia. Il prezzo del prodotto di I Gamma, insomma, si avvicina sempre più a quello di IV.

Federdistribuzione intanto chiama in causa il Governo Meloni: “La situazione, a causa del caro-bollette, è diventata insostenibile per i bilanci delle nostre imprese, che stanno operando spesso con margini nulli o negativi”. E rivendica il duplice impegno per “supportare le filiere di eccellenza del made in Italy” e “tutelare i consumatori e le famiglie in difficoltà a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, grazie a un’ampia offerta di opportunità di risparmio e di promozioni e con un ruolo sempre più importante dei prodotti a marchio del distributore”.

Adesso, per Federdistribuzione, “è fondamentale che il nuovo Governo scongiuri la frenata della domanda interna, intervenendo subito in modo pragmatico ed efficace a sostegno di imprese e famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà e con figli, mettendo come priorità della nuova agenda politica il tema dei consumi e dei costi dell’energia”.

Mirko Aldinucci
mirko.aldinucci@freshcutnews.it

 

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi ogni giorno
le più importanti notizie dal mondo dell’ortofrutta.

Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter!