La produzione di rucola si sposta a sud con il Gruppo Tornese di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, azienda con una storia di trent’anni nella produzione di funghi coltivati e che da dieci anni sta spingendo per ritagliarsi uno spazio nella produzione e commercializzazione di IV Gamma.
Questa novità che sposta più a mezzogiorno la latitudine della produzione di rucola italiana, nasce da un progetto dell’azienda calabrese (che fa capo alla cooperativa Copam Toc) che ha portato all’acquisto di nove ettari, lo scorso maggio, nella piana di Gioia Tauro (localmente chiamata ‘A Chjiana’), da dedicare alla produzione di IV Gamma in serra. Obiettivo: chiudere la filiera. Oltre alla rucola, i cui test in campo hanno portato a risultati di resa e proprietà organolettiche sorprendenti, saranno prodotte anche altre varietà quali lattughe adulte, lattughini, spinacino, ecc.
Ne parliamo con Gesuele Macrì (nel riquadro dell’immagine di apertura), presidente di Tornese Group, azienda che fattura circa 3 milioni di euro l’anno di cui la metà generati dalla produzione di IV Gamma, in un’intervista esclusiva per Fresh Cut News.
– Come nasce questo progetto di crescita nel settore della IV Gamma in Calabria?
“Noi facciamo IV Gamma da circa dieci anni – ci spiega Tornese -. Nasciamo come produttori di funghi della zona, con una tradizione trentennale e dieci anni fa abbiamo pensato di puntare a settori con maggiore rendimento e che si potessero abbinare alla produzione di funghi. Così abbiamo realizzato un primo impianto di trasformazione a Rizziconi. Due anni fa ne abbiamo installato uno nuovo da 1.800 mq che ha una capacità di lavorazione di circa 5mila pezzi al giorno. Con l’acquisto dei nuovi terreni possiamo aumentare la produzione in base alle richieste di mercato”.
– Dove viene prodotta la materia prima, attualmente?
“In parte la produciamo noi, in parte viene conferita dai soci e in parte la acquistiamo. Per quanto riguarda la rucola, ad esempio, ci approvvigioniamo da un importante produttore della Piana del Sele. L’obiettivo di questo progetto da 800mila euro, che si inquadra nei bandi per i contratti di filiera, è quello di arrivare a chiudere, appunto, tutto il ciclo di produzione. Proprio giovedì scorso, il Ministero ci ha comunicato che il bando è stato accettato e adesso stiamo aspettando le graduatorie. Se tutto va bene, contiamo di iniziare a costruire gli impianti in serra sui nuovi nove ettari, dalla prima metà dell’anno prossimo. Naturalmente, stante la situazione di mercato difficile, la velocità di chiusura dei lavori dipenderà anche dalla disponibilità delle materie prime per realizzare le strutture”.
– Quante referenze avete? Lavorate anche per la MDD?
“Per la MDD produciamo solo per Conad, per il resto vendiamo tutto a marchio Tornese con le due linee ‘Fresche bontà’ e ‘Cuore natura’, quest’ultima rivolta a varietà più ricercate”.
– Perché investire sulla IV Gamma in un momento in cui il settore è in grande difficoltà?
“Abbiamo notato che, proprio a causa della difficile congiuntura di mercato, i distributori del Sud Italia, anche quelli che prima non consideravano il prodotto locale, adesso lo guardano con maggiore interesse in quanto implica un abbattimento dei costi di trasporto dagli impianti principali della Campania o della Lombardia. Pur avendo una rete importante di clienti, stiamo iniziando ad ampliarla anche con altri player della GDO, sempre al sud. Del resto, è importante avere a mente le esigenze del cliente che punta a non fare alzare troppo i prezzi al consumatore e allo stesso tempo subisce, come tutti, l’impennata dei costi delle materie prime che erodono i margini. Questo tema al Sud è ancora più delicato per i prodotti di IV Gamma che si sono affermati in tempi relativamente recenti e che ancora adesso non hanno una clientela fidelizzata; sono stati inseriti ormai nel paniere di acquisto, ma sono ancora considerati prodotti non indispensabili”.
– Qual è la vostra strategia per affrontare la tempesta economica in atto che sta sovrastando il settore di IV Gamma?
“Puntiamo a tenere duro aspettando che passi la tempesta. Tra le altre cose stiamo riducendo la grammatura dei formati da 160 a 150 grammi. Inizialmente i nove ettari volevamo dedicarli alla produzione di kiwi ma il progetto si è arenato visto anche come si è sgonfiato il mercato per questo tipo di prodotti. Adesso, in un contesto di work in progress, stiamo valutando di sviluppare la produzione di rucola in serra, anche alla luce degli ottimi risultati in campo, e di altre varietà sempre per la IV Gamma”.
Mariangela Latella
maralate@gmail.com