La NASA ha assegnato 1,25 milioni di dollari a tre team statunitensi nella terza e ultima fase della Deep Space Food Challenge organizzata dall’agenzia: le squadre hanno presentato nuove tecnologie di produzione alimentare che potrebbero fornire alle missioni di esplorazione dello spazio di lunga durata cibo sicuro, nutriente e gustoso.
Le tecnologie dei concorrenti rispondono all’esigenza della NASA di disporre di sistemi alimentari sostenibili per l’abitabilità a lungo termine nello spazio, comprese le future missioni Artemis ed eventuali viaggi su Marte. I sistemi alimentari avanzati – sottolinea la stessa NASA – potrebbero anche giovare alla vita sulla Terra e ispirare la produzione alimentare in parti del mondo soggette a disastri naturali, insicurezza alimentare e ambienti estremi.
“La Deep Space Food Challenge potrebbe servire come quadro di riferimento per fornire agli astronauti cibo sano e gustoso utilizzando meccanismi sostenibili”, ha dichiarato Angela Herblet, responsabile della sfida Deep Space Food Challenge presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama. “La sfida ha riunito persone innovative e motivate da tutto il mondo, appassionate di creare nuove soluzioni che supportino le future missioni della nostra agenzia dalla Luna a Marte”.
Dal lancio della sfida nel 2021, più di 300 squadre di 32 Paesi hanno partecipato presentando progetti di sistemi alimentari innovativi. Il concorso, ideato e gestito dalla NASA Centennial Challenges presso la NASA Marshall, è uno sforzo coordinato, primo nel suo genere, tra la NASA e la CSA (Agenzia Spaziale Canadese), che ha condotto una propria sfida in parallelo.
Quattro team USA hanno partecipato alla Fase 3, iniziata nel settembre 2023. La Fondazione Methuselah ha collaborato con l’Ohio State University per facilitare la fase finale della sfida, che comprendeva un periodo di prova e dimostrazione di due mesi nel campus dell’università a Columbus, Ohio. Ogni squadra ha ricevuto 50.000 dollari e ha portato la propria tecnologia a Columbus per i test.
Durante questa fase, i team hanno costruito sistemi di produzione alimentare su scala reale che dovevano superare tappe fondamentali per lo sviluppo, come la sicurezza, i test sensoriali, l’appetibilità e i volumi di raccolta. Ogni squadra ha lavorato con quattro “Simunauts”, un gruppo di studenti dell’Ohio State che ha gestito i test e le dimostrazioni della Fase 3 per otto settimane. I dati raccolti dai test sono stati consegnati a una giuria per determinare il vincitore.
La sfida si è conclusa con il Deep Space Food Symposium, una due giorni di networking e apprendimento presso il Nationwide and Ohio Farm Bureau 4-H Center il 15 e 16 agosto. Durante l’evento, i partecipanti hanno incontrato i finalisti della Fase 3, assistito a dimostrazioni delle tecnologie di produzione alimentare e partecipato a panel di esperti della NASA, del governo, dell’industria e del mondo accademico. I vincitori della sfida sono stati annunciati durante una cerimonia di premiazione alla fine del simposio.
Il vincitore statunitense e destinatario del primo premio di 750.000 dollari è Interstellar Lab di Merritt Island, Florida. Guidata da Barbara Belvisi, la piccola impresa combina diversi fitotroni autonomi e serre a controllo ambientale per supportare un sistema di crescita che prevede un meccanismo di produzione alimentare autosufficiente che genera verdure fresche, microgreens e insetti necessari per i micronutrienti.
I due secondi classificati hanno ottenuto 250.000 dollari ciascuno per i successi dei loro sistemi alimentari: Nolux di Riverside, California, e SATED di Boulder, Colorado.
Nolux, un team universitario guidato da Robert Jinkerson, ha costruito un sistema fotosintetico artificiale in grado di creare alimenti a base di piante e funghi senza il funzionamento della fotosintesi biologica.
SATED, acronimo di Safe Appliance, Tidy, Efficient & Delicious è un’impresa individuale di Jim Sears, che ha sviluppato una varietà di alimenti personalizzabili, dalla pizza alla torta di pesche. Il prodotto è a prova di incendio ed è stato sviluppato con ingredienti a lunga conservazione e coltivati in loco.
La NASA ha inoltre selezionato e riconosciuto un team internazionale come vincitore della Fase 3: Solar Foods di Lappeenranta, Finlandia, ha sviluppato un sistema di produzione di cibo attraverso la fermentazione gassosa che si basa sulla produzione di proteine monocellulari.