di Elena Consonni
Se in Germania e Francia il Gruppo Bonduelle ha annunciato la cessione del business delle insalate fresche, a causa del calo dei consumi e della crescente concorrenza della marca del distributore, in Italia continua a puntare su questo segmento. Lo ha confermato l’amministratore delegato Federico Odella (nella foto) durante un incontro con la stampa presso lo stabilimento di San Paolo d’Argon (Bergamo) di martedì 10 settembre.
D’altro canto questo è il sito produttivo per la IV Gamma più grande in Europa per il gruppo, oltre a essere il più nuovo: con una superficie di 22.000 metri quadri, riesce a lavorare fino a 134 milioni di buste l’anno. La produzione, insieme a quella dello stabilimento di Battipaglia (Sa), è al momento destinata interamente al mercato italiano. Bonduelle detiene una quota di mercato del 15% nella IV gamma e del 32% nei piatti pronti freschi.
Le performance del mercato italiano fanno sì che l’azienda continui a presidiare il mercato della IV Gamma. “Il segmento delle insalate è stabile – ha precisato Odella – in compenso crescono le ciotole e i piatti pronti”. Lo confermano gli incrementi a doppia cifra fatti segnare sia dalla gamma delle ciotole, che da quella di piatti pronti Pastallegre. Proprio queste due gamme sono state protagoniste di nuovi lanci nel mese di maggio, che hanno registrato performance soddisfacenti. “Questi dati – ha affermato – dimostrano che se la qualità del prodotto si unisce alla comodità, il consumatore è ricettivo nei confronti delle innovazioni e disposto a riconoscerne il valore”.
La strategia di lungo respiro dell’azienda in Italia è confermata dal progetto agricoltura rigenerativa, in cui – entro il 2030 – sarà impegnato l’80% degli agricoltori che collaborano con il Gruppo. Insieme ai propri partner, Bonduelle sta implementando soluzioni per aumentare il sequestro di carbonio nel suolo e per ridurre le emissioni di gas serra nei campi, come la regolazione della concimazione azotata, con l’obiettivo di ridurne la quantità del 30% entro il 2035; la coltivazione di legumi come colture principali o di copertura, per aiutare a fissare l’azoto nel suolo; l’utilizzo di compost organico al posto di azoto minerale.
L’agricoltura rigenerativa consente una collaborazione a lungo termine con i partner coltivatori per limitare il loro rischio finanziario, per condividere le conoscenze e promuovere la formazione in agricoltura.
D’altronde alla domanda su cosa vede nel futuro di Bonduelle Italia, Odella ha risposto: “Due parole: persone e vegetali. Le persone, perché sono al centro del nostro lavoro, e i vegetali perché Bonduelle è l’unico marchio presente in tutti i reparti dei vegetali, dal fresco, al surgelato, alle conserve”.
Proprio per sottolineare l’unicità di questo percorso, in maggio l’azienda aveva annunciato il restyling del proprio logo. A partire da novembre inizieranno a comparire sugli scaffali le confezioni con il nuovo visual e il processo di rinnovamento grafico partirà proprio con le insalate.