Il Gruppo Selex, protagonista della grande distribuzione organizzata in Italia, celebra 60 anni di attività con un piano di investimenti ambizioso e l’obiettivo di raggiungere un fatturato di 22 miliardi di euro entro il 2025. Il traguardo è stato celebrato con un evento esclusivo presso il Superstudio di Via Tortona a Milano, alla presenza di esponenti del mondo economico, accademico e di tutto l’universo Selex. Durante l’evento, i protagonisti hanno ripercorso la storia dell’azienda, mettendo in luce i pilastri su cui si fonda il suo successo e delineando le sfide future.
Verso il futuro con un piano da 490 milioni di euro
Fondato nel 1964 come unione volontaria sotto il marchio A&O, oggi Selex è un colosso che opera con oltre 3.300 punti vendita distribuiti in tutta Italia, sotto insegne come Famila, A&O, e C+C, oltre ad alcuni marchi regionali. Questo straordinario percorso di crescita, come ha spiegato il presidente del gruppo, Alessandro Revello, si basa su un modello consociativo che ha permesso alle 18 imprese associate di mantenere la propria autonomia, ma allo stesso tempo di collaborare per progetti comuni. “Sono 60 anni di successi che nascono grazie alla collaborazione delle nostre imprese sociali, che hanno da una parte mantenuto una loro indipendenza gestionale, ma hanno sempre voluto affrontare progetti comuni”, ha dichiarato Revello, sottolineando come questo approccio sia stato fondamentale per l’evoluzione del gruppo. “Questo è qualcosa che sicuramente è il nostro punto di forza, che ci caratterizza e che ha consentito a tutto il gruppo di fare un’evoluzione comune, consapevoli che l’obiettivo principale è una visione di medio-lungo periodo”.
Il Gruppo ha chiuso il 2023 con un fatturato di 21,1 miliardi di euro, registrando una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente. Maniele Tasca, direttore generale del gruppo, ha sottolineato l’importanza di questo risultato, in un contesto di mercato sempre più competitivo. “Lo dicono i numeri – ha affermato – dal 2019 al 2024 siamo cresciuti dal 13,1 al 15,4% di quota di mercato, una media dello 0,5% quasi che è straordinaria per il nostro settore”. Tasca ha elogiato la capacità degli imprenditori di Selex di adattarsi a un mercato in costante evoluzione, caratterizzato da sfide sia economiche che sociali. “Gli imprenditori sono stati in grado di capire momenti, in certi casi drammatici, in altri solo richiedenti competitività e attenzione al potere d’acquisto, ma comunque non normali in un mercato che, essendo molto maturo, negli anni precedenti aveva proposto andamenti molto più stabili”, ha aggiunto.
La complessità del mercato attuale, con consumi stabili e una parte significativa della popolazione in difficoltà economica, rappresenta una sfida importante per Selex. “Il nostro mercato si sta muovendo con i fondamentali che nel nostro caso sono la demografia, la propensione ai consumi e il potere d’acquisto”, ha osservato Tasca. “E in questo momento non c’è il vento in poppa su queste dimensioni, anzi, al limite, ci sono delle resistenze”. Nonostante ciò, il Gruppo è pronto ad affrontare il futuro con un piano di investimenti da 490 milioni di euro, destinato all’espansione e al rinnovamento della rete. Nei prossimi anni, Selex prevede di aprire 67 nuovi punti vendita e ristrutturare altri 109, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e l’esperienza d’acquisto. “Noi crediamo di poter continuare a crescere di più del mercato”, ha dichiarato Revello, aggiungendo che il gruppo punta a un tasso di crescita del 4,3%. “Il negozio rimarrà centrale per il nostro business e dovremo sicuramente evolverlo ai nuovi stili di consumo”.
Un altro elemento chiave della strategia futura di Selex è l’innovazione tecnologica, che sarà fondamentale per migliorare l’esperienza del cliente e ottimizzare i processi. Revello ha spiegato infatti come l’azienda intenda sfruttare le nuove tecnologie per adattare i punti vendita ai cambiamenti del mercato, in particolare per rispondere alle influenze del settore “fuori casa”. “Dovremo evolverlo con le tecnologie per migliorare l’esperienza d’acquisto dei nostri negozi, ma comunque continueremo a puntare su questo media, su questo nostro asse portante che è il punto vendita, che credo che possa diventare anche un punto mediatico molto molto efficace”, ha concluso.