di Mirko Aldinucci
“Fresche, pronte in pochi secondi e perfette per l’estate. Ma le insalate in busta – comodissime – hanno un costo elevato, che può superare i 20 euro al chilo”. Questo l’incipit con cui il magazine “Gambero Rosso” presenta la rubrica “La classifica” dedicata questa settimana alla IV Gamma. “Ne abbiamo analizzato pregi e difetti in un blind test con chef e degustatori – scrive la giornalista Mara Nocilla – stilando la classifica delle migliori misticanze pronte da acquistare al supermercato. Dalla più sfiziosa alla più deludente”.
Sul prezzo, il solito refrain che vuole la IV Gamma cara, carissima: “Da 1 a 3 euro al chilo per il cespo di insalata e intorno ai 5 euro per l’insalatina a taglio da lavare, contro un range dai 60 centesimi ai 3 euro per una busta di insalata pronta da 100 grammi: mediamente 20 euro al chilo, quanto due chili di petto di pollo o un chilo abbondante di bistecche di bovino adulto”, si legge nel testo.
Tra le decine di referenze sul mercato per il contest, Gambero Rosso ha scelto il mix, la tipologia jolly: “l’insalata a foglie grandi tagliate e soprattutto la misticanza baby leaf, ossia le insalatine da taglio a foglia piccola, che in genere contengono lattughino verde, lattughino rosso e spinacino, nei prodotti più ricchi anche rucola, valerianella (o soncino), lattuga romana da taglio e carote in striscioline sottilissime”, si legge nell’articolo.
“Nei mix personalizzati o esotici si possono trovare indivia riccia e scarola, lollo, pan di zucchero, bietoline verdi e rosse, red chard (bietolina con foglie verde intenso e gambi rosso vivo), tatsoi (ortaggio asiatico appartenente alla famiglia delle brassicacee, come il cavolo), mitzuna (nome giapponese di un’altra brassicacea orientale, chiamata anche Brassica rapa sottospecie nipposinica)”.
Le insalate miste in busta e in vaschetta “sono state acquistate a Roma, nelle principali insegne della GDO, il giorno prima della degustazione, tenute nelle borse termiche durante il trasporto fino alle celle frigorifere di Gambero Rosso Academy di Roma, dove si è tenuto il blind test”.
Gli assaggiatori hanno degustato alla cieca 20 referenze valutandone “freschezza, pulizia, odore, l’intensità, la persistenza, l’equilibrio e la precisione delle sensazioni aromatiche e gustative, la consistenza, il retrogusto”. Dalla mediana dei punteggi assegnati è stata ricavata la classifica delle 9 insalate in busta.
Vincitore assoluto della classifica del Gambero Rosso è risultata Bonduelle: dei 6 prodotti assaggiati, 4 sono entrati in classifica.
Nel dettaglio il panel mette così in fila le insalate:
al primo posto Mix Sfizioso Bio di Bonduelle; seconda la Misticanza di San Lidano; terzo il Mix Allegria di Bonduelle; quarto Gran Mix Gustoso di Bonduelle; quinta Insalata mista orientale bio de “Il Piacere del Biologico” (che è da lavare, quindi una prima gamma evoluta); sesta la Misticanza di OrtoRomi; settima Orto Pronto di San Lidano; ottava la Misticanza Orientale di San Lidano; nona Le Tenere di Bonduelle.
Sotto ogni referenza vengono riportati nome e indirizzo dell’azienda, grammatura e prezzo.
Spicca la mancanza, nella graduatoria, di alcuni dei brand più noti del settore: non viene riportato, peraltro, quali fossero le altre referenze oggetto del blind test.
redazione@freshcutnews.it