Maltempo, un incubo in Lombardia, Campania e Lazio

Bombe d’acqua, trombe d’aria e grandine hanno messo in ginocchio per giorni i principali poli produttivi di IV Gamma in Lombardia, Campania e Lazio con un abbattimento medio stimato della produzione dei prossimi due mesi, che si attesta al livello prudenziale del 50%, mentre si attendono aumenti dei prezzi medi a scaffale compresi tra il 20 e il 30%.

Tra i rischi per il comparto, impegnato a fare fronte a questa situazione di emergenza, c’è anche quello che potrebbe portare la GDO a guardarsi intorno, per sopperire alla mancanza di forniture, e rivolgersi a distretti produttivi italiani meno organizzati oppure alle forniture dall’estero con il conseguente incremento dell’import, in particolare da Olanda, Francia e Belgio.

“Gli impianti più colpiti – spiega a Fresh Cut News Sergio Ricotta, presidente Confagricoltura Lazio – sono quelli di Terracina, Sabaudia e Fondi che rappresentano il cuore produttivo di IV Gamma della regione. A causa delle forti raffiche di vento che, in alcuni momenti hanno superato anche i 150 km/h, le strutture delle serre sono state rase al suolo, accartocciate su se stesse. Gli archi sono stati spianati determinando perdite di prodotto ormai irrecuperabile. Stimiamo che siano andati in fumo almeno la metà degli impianti”.

La Regione Lazio ha dichiarato lo stato di calamità ma i tempi (biblici) lungo cui si sviluppano queste procedure e l’incognita relativa all’ammontare delle somme stanziate alle aziende agricole colpite, lasciano di fatto al palo l’attività dei produttori, almeno per i prossimi due mesi se si considera oltre alla mancata raccolta anche il tempo utile per potere ricominciare con una nuova semina.

“A Salerno – spiega Rosario Rago, presidente dell’omonimo gruppo – abbiamo avuto problemi di allagamento in alcuni impianti dell’Agro Nocerino-Sarnese e nella parte bassa della Piana del Sele a causa della bomba d’acqua che si è abbattuta in Campania la settimana scorsa. L’allagamento dipende anche da fatto che i consorzi di bonifica non fanno quello che devono fare in termini di raccolta e deflusso delle acque piovane. Sono dei carrozzoni inutili che non portano assolutamente nulla al comparto”.

Drammatica la situazione in Lombardia, dove peraltro molte aziende agricole sono rimaste isolate per l’interruzione delle telecomunicazioni. “La nostra provincia – afferma Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo – è la più colpita in tutta la regione. Anche se a macchia di leopardo, i danni subìti sono stati ingentissimi. Molti tunnel per le coltivazioni di IV Gamma sono andati distrutti. Si tratta di milioni di metriquadri di colture. Impossibile al momento quantificare i danni. Aspettiamo i prossimi giorni per avere un quadro più preciso della situazione”.

Mariangela Latella

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