Cipolla di Tropea che non ossida per entrare in IV Gamma, ricerche in corso

Non rinuncia al suo progetto di entrare nel settore della IV Gamma Nicola Santacroce, titolare dell’omonima azienda di Lamezia Terme, tra le principali nella produzione di cipolle di Tropea con 300 ettari in produzione.

Ci riprova anche quest’anno puntando ad una partnership con l’Università di Foggia, tra le più avanzate in Italia negli studi in tema di shelf life e conservazione dei prodotti tagliati e lavati in atmosfera controllata.
Santacroce è così determinato nei suoi propositi al punto che nell’ampliamento dello stabilimento di lavorazione avvenuto nel 2021, che ha raggiunto un’estensione di 5mila mq di superficie utilizzabile, ha lasciato liberi, ma pronti per essere allestiti con innovative linee di processo per il ready-to-eat, 1.500 mq.

Per arrivare al suo obiettivo ha fatto alcuni test con Centri di ricerca olandesi ma anche italiani (Università di Reggio Calabria e di Bologna), e avviato contatti con la veneta Ortoromi. Ancora non è stata trovata la soluzione per poter stabilizzare in atmosfera controllata la celeberrima cipolla di Tropea che tutti gli chef vogliono.

“La difficoltà principale – spiega Santacroce – è legata al fatto che questo tipo di cipolla ha un contenuto liquido importante e al taglio tende ad ossidarsi velocemente. Il problema è comune a tutte le cipolle ma per quella di Tropea è ancor più sentito a causa delle sue proprietà fisiche e organolettiche. Al momento non esistono tecnologie che riescano ad ovviare a questo inconveniente al punto che, nel nostro processo di crescita importante nel settore della ristorazione, a cui puntiamo maggiormente posto che tutti gli chef chiedono questo prodotto, siamo costretti a mandarlo tal quale oppure tagliato e surgelato grazie ad una partnership con un’azienda trasformatrice, la GIAS Industria Alimenti Surgelati di Mongrassano in provincia di Cosenza a cui inviamo un semilavorato ossia la cipolla pelata”.

Nelle previsioni di Santacroce, l’obiettivo tuttavia non è lontano ed in due o tre anni questa eccellenza calabrese IGP, potrà entrare nel ready-to-eat delle insalate in busta posto che già adesso presidia il mondo degli ingredienti delle zuppe pronte anche se, fino ad oggi, viene inviata agli stabilimenti tagliata e surgelata proprio per i motivi noti.

“Un altro problema – precisa Santacroce – è l’elevata quantità di prodotto contraffatto presente sul mercato. Per questo il Consorzio di Tutela della Cipolla di Tropea IGP ha appena istituito un ufficio di controllo per intensificare il monitoraggio del mercato per colpire i venditori di cipolle di Tropea fake”.

Mariangela Latella

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