Regolamento imballaggi, ecco la proposta ufficiale UE: coro di critiche

Critiche a tutto campo per la proposta ufficiale di Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio presentata mercoledì 30 novembre dalla Commissione UE. Inserita nel pacchetto sull’economia circolare, una volta in vigore sarà immediatamente applicabile in tutti i 27 Paesi dell’Unione. Sono stati solo parzialmente rivisti i target previsti dalla prima bozza, al centro di allarmi di tutte le associazioni di categoria e dei governi di alcuni Paesi, Italia e Spagna primi fra tutti.

Il Regolamento “prevede la riduzione di rifiuti da imballaggio del 15% entro il 2040 pro capite per Stato membro, rispetto al 2018”, si legge nel testo ufficiale. Modificati leggermente i target di riuso e riempimento: dal 2030, il 20% delle vendite di bevande da asporto dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili, per arrivare all’80% nel 2040 (obiettivi fissati precedentemente al 30% e 95%, rispettivamente). Rivisto al ribasso anche il target per il cibo d’asporto, che dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili per il 10% a partire dal 2030 e per il 20% dal 2040 (prima fissati al 20% e 75%).

Sul fronte del riciclo, vengono confermati i target al 2025 e 2030 fissati nel 2018. Tra le novità, dal 2030 tutti gli imballaggi dovranno essere progettati per il riciclo ed entro il 2035 dovranno essere riciclabili su scala industriale. Per gli imballaggi in plastica sono previsti nuovi obiettivi di contenuto minimo di materia riciclata: 35% al 2030 e 65% al 2040 per tutto il packaging in plastica. Per gli imballaggi a prevalenza Pet a contatto con alimenti e prodotti farmaceutici, gli obiettivi saranno invece rispettivamente del 30% e del 50%.

Per le bottiglie monouso in plastica, contrariamente alle prime bozze, si confermano i target di contenuto riciclato già fissati dalla direttiva Sup (25% al 2035 e 30% al 2030) e viene introdotto l’obiettivo del 65% al 2040. Vietati gli imballaggi monouso per alimenti e bevande nei settori della vendita al dettaglio e ristorazione, così come imballaggi in miniatura negli hotel.

“Il Regolamento garantirà che tutti i 27 Stati membri adempiano ai propri obblighi contemporaneamente e nello stesso modo”, ha spiegato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea. Pronta la replica di Europen, associazione europea di categoria, che boccia la proposta di Bruxelles: “Si rischia di andare contro gli obiettivi del Green Deal, riportando indietro le lancette dell’orologio del riciclo e compromettendo la funzionalità degli imballaggi nel proteggere i prodotti e prevenire i rifiuti”.

Un coro di no anche dalle organizzazione di categoria e dalle professionali agricole italiane. Per tutti, il commento di Carlo Piccinini, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari: “L’ennesima conferma del protagonismo della Commissione Europea nel tracciare una rotta per la transizione ecologica, ancora una volta viziata da scarso realismo e un approccio ideologico. Nessuno mette in dubbio la necessità di contribuire all’obiettivo di preservare il nostro ambiente ma le modalità prescelte penalizzano ancora una volta il nostro Paese, che nel corso degli ultimi anni ha fatto passi da gigante nel riciclo, implementando nuove tecnologie di recupero e trasformazione degli imballaggi”.

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