Raccolta e controlli in serra. La tecnologia avanza a passi rapidi

Raccoglitrici di baby leaf, robot i campo e app. Sono le ultime novità sul fronte della robotizzazione e della digitalizzazione del settore produttivo di IV Gamma che arrivano da tutte le parti del mondo.

Una spazzola per le baby leaf. Costa circa 600 dollari il quick-cut greens harvester, una macchina venduta dalla statunitense Farmers friend (del Tennessee) in grado di raccogliere le baby leaf al giusto grado di maturazione. È composta da una sorta di pennello rotante dietro il quale è posizionata la lama e poi un contenitore per le baby leaf raccolte. L’azione di rotolamento rapido del pennello tira delicatamente le singole foglie nelle lame e poi le lancia sul retro del cestello. Con questo sistema si risparmia il 900% di manopera e si possono arrivare a raccogliere circa 80 chili di baby leaf l’ora. In più, dopo la raccolta, la superficie è già pronta per il secondo raccolto laddove pianificato.

Raccoglitore di berries. Si chiama Hank, un robot ultra sensibile che alcuni sviluppatori britannici della Cambridge consultants hanno sviluppato per la raccolta delle berries. Si tratta di una macchina caratterizzata dalla grande delicatezza di movimento e di risposta ai comandi. Il robot è capace di afferrare anche gli oggetti più delicati utilizzando la giusta quantità di pressione.
Le morbide dita di Hank sono controllate da flussi d’aria che possono flettere le dita e applicare la forza come e quando necessario.

La seconda fase della ricerca, quella particolarmente interessante per gli agricoltori, sarà quella di ‘insegnare’ ad Hank a scegliere i frutti al giusto grado di maturazione e di qualità attraverso l’integrazione di una fotocamera ma serviranno almeno altri 5 milioni di euro per finanziare la ricerca.

Robocrop per i lamponi. Può raccogliere 25 mila lamponi al giorno ed è il primo robot in grado di raccogliere questo frutto ad una velocità quasi doppia di quella umana che è circa di 15 mila lamponi in otto ore di lavoro. Dopo avere valutato il grado di maturazione del frutto, Robocrop lo prende con una sorta di braccio meccanico e lo deposita con cautela nel cesto. Tutto questo processo si svolge con una tempistica di un minuto a bacca. Robocrop è stato sviluppato da Fieldwork Robotics, dell’Università di Plymouth nel Regno Unito. La sua tecnologia si basa su software di apprendimento automatico e di visione artificiale per identificare le bacche sulle piante. Le pinze meccaniche utilizzano sensori di pressione avanzati per generare la forza precisa per prelevare ciascuno di essi senza danneggiarla. La versione finale, entrerà in produzione nel 2020 e sarà composta da quattro pinze che possono lavorare contemporaneamente.

Un’app per il controllo biologico. Si chiama Natutec Scout, la nuova app mobile sviluppata da Koppert Biological Systems ed ha vinto il premio annuale per l’innovazione alla fiera GreenTech tenutasi ad Amsterdam dall’11 al 13 giugno scorsi. Dà ai produttori di serra informazioni in tempo reale sulla situazione del controllo biologico. Non solo su parassiti e malattie, ma anche su controllo biologico in generale e sugli agenti chimici presenti nella serra. È basata su una tecnologia che permette di riconoscere le immagini che riceve. Basta fotografare le trappole e l’app conterrà il numero degli insetti intrappolati e li saprà identificare. Le informazioni raccolte vengono trasmesse a un database centrale che aiuterà il produttore a fare una diagnosi istantanea. Il lancio ufficiale dell’app è previsto a settembre.

Mariangela Latella

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