Quando anni fa incontrai uno dei fratelli Gudmundsson, fondatori della Bakkavor, oggi primo gruppo mondiale nel settore del fresh cut e del conveniece food con oltre 2 miliardi di euro di fatturato, mi meravigliai apprendendo che i primi passi erano stati fatti nel settore del fresh cut ittico.
Le possibilità di sviluppo di questo settore in Europa ma soprattutto in Italia sono straordinarie. Il consumo pro-capite di pesce fresco in Italia ha infatti notevolissime possibilità di crescita. Parliamo anche di pesce povero, il così detto “pesce azzurro”, colonna della alimentazione mediterranea pressoché ignorata dalle nostre mense. La produzione di pesce azzurro dei nostri mari è in alcune stagioni stupefacente e alcune tipologie di pesce si possono trovare veramente a pochi centesimi per kg. La valorizzazione del pesce azzurro potrebbe allora essere la salvezza di alcune marinerie come un importante tassello per una gestione del mare in maniera sostenibile. La disponibilità di pesce fresco di buona qualità già preparato potrebbe poi essere assai interessante per fornire al consumatore anche nei pasti fuori casa (mense, eccetera) preziose sostanze nutritive quali gli omega 3, spesso carenti nelle nostre diete tanto da essere oggetto di un fiorente mercato di integratori.
Le tecnologie per pulire, sfilettare e preparare il pesce anche di modeste dimensioni esistono, come esistono eccellenti soluzioni per il packaging. Forse si attendono solo gli imprenditori.
Duccio Caccioni