Meno estero per la IV Gamma, perdita di quote sul mercato britannico

La IV Gamma italiana perde terreno sul mercato britannico, storico sbocco per le insalate, la rucola, i radicchi e le baby leaf made in Italy. Secondo il primo studio dell’Osservatorio Ortofrutta di Nomisma, inaugurato qualche mese fa, l’export di ortaggi verso il Regno Unito  è diminuito dell’11% negli ultimi dieci anni, mentre in Belgio perdiamo il 4% di quota. Per contro voliamo negli USA, dove l’export di ortaggi è quadruplicato in 10 anni (+313%).
Le quote di export ortofrutticolo in generale, secondo l’analisi Nomisma presentata nel corso del Webinar di CIA – Agricoltori Italiani, dal titolo “L’ortofrutta e la catena di distribuzione”, tenutosi martedì 18 maggio, sono state perse quasi esclusivamente a vantaggio della Spagna, anche per quanto riguarda la IV Gamma. Verso il Regno Unito in particolare, se nel 2010 la quota di export ortofrutticolo italiano era del 4% contro il 18,6% della Spagna, dieci anni dopo, il Belpaese è sceso al 2,7  mentre la Spagna è salita al 21,2%, erodendo anche parte della quota di mercato detenuta dai Paesi Bassi, che pure sono arretrati di circa tre punti percentuali.
E a poco è servita all’Italia, per recuperare quote di mercato all’estero, la corsa in avanti sul bio, anche perché le quotazioni del bio sono, nell’arco temporale di dieci anni, calate.
Inevitabile dunque è il ripiegamento sul mercato interno degli esportatori di IV Gamma, dove i consumatori, come indicato da Denis Pantini di Nomisma, cercano prodotti facili da consumare, che consentano di sprecare di meno, ma anche che abbiano una shelf life più lunga. L’esplosione dell’e-commerce è un’opportunità per il comparto, anzi, secondo Luca Lanini, docente di logistica e supply chain management presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, è “una chiave di volta che i player dei meal-kit e della IV Gamma devono riuscire a cogliere”. (m.l.)

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