Allarme infestanti nel settore della IV Gamma. Un problema, esploso a causa del cambio climatico, che fa lievitare l’uso in deroga di diserbanti o di altre sostanze chimiche, per la mancanza di difese alternative ammesse.
È questo uno dei principali temi emersi nel bilancio fitosanitario 2020/2021 del settore di IV Gamma predisposto dall’AIPP, l’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante. Secondo quanto riportato dai funzionari regionali preposti al servizio fitosanitario – in particolare da quelli delle principali tre regioni produttrici ossia Lombardia (con circa mille ettari stimati), Campania (5.200 ettari) e Sardegna (150 ettari) – se, da un lato, si assiste al proliferare a dismisura di piante infestanti, d’altro canto, di fronte a questo problema, non esistono praticamente molecole registrate e ammesse per la difesa delle colture di IV Gamma, in alternativa alle sostanze di sintesi come ad esempio il tanto discusso glifosate, il cui utilizzo come erbicida è stato nuovamente approvato dall’Unione Europea nel 2017, fino al 2022, con alcune limitazioni.
“Questo ha determinato – afferma Tiziano Galassi del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna – un grande ricorso all’articolo 53 del Regolamento (CE) 1107/2009 che individua la possibilità di derogare ai divieti di uso di prodotti di sintesi per determinate situazioni di emergenza. Una sorta di regola dell’eccezionalità”.
La lotta alle infestanti nelle colture di IV Gamma, sopratutto portulaca e veronica persica, è resa quasi impossibile dal fatto che – trattandosi di colture cosiddette minori, e quindi che incidono poco in termini di superfici e volumi, sul totale del settore ortofrutticolo – le aziende operanti nel settore, sono poco incentivate ad investire in ricerca di prodotti nuovi e, a maggior ragione, a sostenere gli elevati costi di registrazione richiesti dall’UE per i nuovi trattamenti ammessi per ciascun prodotto ortofrutticolo.
Questo, nel nostro Paese, si traduce in un abuso degli usi in deroga di prodotti chimici, un uso che ci assegna il record negativo europeo di maggior uso di diserbanti chimici, che riguarda il 50% della superficie agricola utile.
“Nella nostra regione – afferma da parte sua Marco Facchetti, del servizio fitosanitario della Regione Lombardia – abbiamo sviluppato un piano di contrasto alle piante infestanti, che si chiama ‘inerbimento controllato’ e che consiste nel veicolare e controllare lo sviluppo delle infestanti lungo filari, spesso incolti, interserra. Il problema delle infestanti, con il cambio climatico, non solo è esploso negli ultimi dieci anni, ma si è anche prolungato nel tempo fino ad interessare anche i primi mesi invernali, fino a dicembre”.
Mariangela Latella