Rischio di stop agli imballaggi monouso in plastica, le antenne restano alte. Ecco allora che AREFLH e AREPO si appellano al Consiglio dell’UE prima dei triloghi sul regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
Le due organizzazioni hanno esposto le loro preoccupazioni in una lettera congiunta inviata il 13 dicembre ai rappresentanti permanenti dell’UE per l’agricoltura, in vista della riunione del Consiglio Ambiente del 18 dicembre.
In questa riunione, i rappresentanti del Consiglio dovranno concordare un approccio a una proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che servirà come mandato negoziale per avviare i triloghi con il Parlamento europeo.
Leggendo la proposta di compromesso della Presidenza, in particolare l’articolo 22 e l’allegato V (2), la possibilità di esentare gli ortofrutticoli dal divieto di imballaggi monouso per i prodotti di peso inferiore a 1,5 kg non è stata completamente eliminata, in particolare nel contesto dei sistemi di qualità.
AREFLH e l’AREPO chiedono che la formulazione di questo allegato sia allineata a quella del Parlamento europeo, che considerano molto più completa e rassicurante, specificando espressamente un’esenzione per i prodotti ortofrutticoli DOP e IGP.
Nonostante il recente voto plenario del Parlamento europeo – sostiene ProFood – il dibattito sul PPWR, ora passato in Consiglio dell’Unione Europea, resta animato da preconcetti ideologici.
In una nota, l’associazione chiede al nostro governo, alle prese con il provvedimento in sede di Trilogo, di confermare la propria linea “criticamente costruttiva” rispetto al regolamento, e di continuare a sostenere la necessità di modifiche, chiarimenti e miglioramenti della versione proposta dalla presidenza spagnola del Consiglio.
Scendendo in dettaglio, i principali punti da sostenere, secondo ProFood, riguardano:
- la soppressione di divieti non sostenuti dalla prova di reali benefici (Art.22 allegato V), e di divieti travestiti da obiettivi irraggiungibili (Art.26);
- la ridefinizione del concetto di “riciclato su scala” rispetto alle modalità di raccolta dei rifiuti da imballaggio e alle quote di riciclo esistenti;
- il collegamento di obiettivi di contenuto di riciclato negli imballaggi plastici alla effettiva disponibilità di materia prima secondaria;
- l’impegno nella protezione del mercato unico europeo, togliendo ai singoli stati la possibilità di introdurre ulteriori vincoli nazionali;
- la revisione di diversi passaggi, alcuni apparentemente di dettaglio ma sostanzialmente e senza giustificazione discriminatori verso gli imballaggi in plastica, come nel caso dell’Art.38 (2), che impedirebbe la piena valorizzazione di una delle caratteristiche peculiari (e sostenibili) delle plastiche applicate agli imballaggi, ovvero la leggerezza.