Patto Unionfood-Confagri, nasce Mediterranea: interessa anche la IV Gamma

E’ destinato ad avere ripercussioni anche nel settore del fresh cut l’accordo tra Unione Italiana Food – associazione di rappresentanza che conta oltre 900 marchi di tutto il mondo e un gruppo dedicato alla IV Gamma – e Confagricoltura: le due parti hanno messo a punto un’alleanza che unisce mondo della trasformazione industriale e settore primario, mettendo al centro il modello mediterraneo e le sue filiere.

Nasce così l’associazione Mediterranea, una compagine che esprime un valore di 106 miliardi di euro (56 miliardi per l’industria e 49,2 miliardi per la parte agricola, incluso il valore aggiunto) e offre lavoro a oltre 650mila addetti, coinvolgendo due terzi delle imprese agricole italiane.
Il presidente di Mediterranea è Massimiliano Giansanti, il vicepresidente Paolo Barilla.

“Con Mediterranea intendiamo strutturare le filiere agroalimentari italiane in modo che diventino sempre più competitive sui mercati”, ha detto Giansanti. “Attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità, Confagricoltura e Unionfood insieme si impegnano a incrementare le produzioni e sviluppare accordi con soggetti terzi per sostenere l’export agroalimentare italiano. L’ambizione è quella di superare ampiamente il valore record di 63 miliardi di euro raggiunto nel 2022”.

Tra gli obiettivi della neonata associazione: rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola, la sostenibilità delle produzioni e la competitività sui mercati globali, efficientare la rete logistica e dei sistemi di stoccaggio, valorizzare la dieta mediterranea, patrimonio Unesco, con attività di informazione, promozione ed educazione alimentare.

L’iniziativa affonda le radici sul successo del “Protocollo d’intesa grano duro-pasta”, con l’obiettivo di estendere il modello ad altre filiere rappresentate da Unione Italiana Food e Confagricoltura fra cui, ad esempio, quello del pomodoro o del grano tenero nelle sue declinazioni di prodotto, quali pane, pizza e dolci. Ma anche, appunto, la IV Gamma.

L’alleanza riporta in auge le attività del Consorzio per la Promozione della Dieta Mediterranea che, anni fa, realizzava, insieme ad ICE, campagne di promozione e informazione al consumatore valorizzando all’estero le eccellenze italiane del food.

Un’esperienza positiva che dal 2017 ad oggi ha consentito di raddoppiare sia il numero dei contratti di coltivazione tra pastai e mondo agricolo e cooperativo (da 6mila a più di 12mila), sia la superficie agricola oggetto di accordo (200.000 ettari, più del 15% dell’intera superficie agricola nazionale vocata a grano duro).

Tra le attività previste dall’associazione, elaborare elementi, notizie, informazioni e dati relativi alla dieta mediterranea; organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi economici e sociali di interesse; progettare e organizzare iniziative e campagne promozionali e di comunicazione per la conoscenza e diffusione della dieta mediterranea, agendo così anche come soggetto di raccolta fondi pubblici e privati destinati agli obiettivi associativi; ideare e realizzare ogni altra azione e iniziativa volta a supportare la dieta mediterranea, le sue filiere produttive o i suoi singoli prodotti, ingredienti e nutrienti.

Per Paolo Barilla, vicepresidente di Mediterranea: “La ricchezza, la varietà e la natura dei prodotti rappresentati da Unione Italiana Food sono complementari alla dieta mediterranea nel suo complesso. Per questo, insieme a Confagricoltura, abbiamo costruito una struttura per la promozione e valorizzazione delle filiere mediterranee e dei prodotti italiani di eccellente qualità che in quel paniere si collocano, in una logica di integrazione di filiera e tra più filiere, ben rappresentate da entrambi i soci fondatori. Naturalmente l’obiettivo è aprirci in prospettiva ad altre associazioni che vogliano contribuire a promuovere una cultura che valorizzi più possibile l’apporto delle nostre produzioni all’italianità della dieta Mediterranea e delle nostre filiere. Contiamo di iniziare presto a lavorare su due filiere particolarmente rappresentative della dieta mediterranea: quella del pomodoro e del frumento tenero”.

Nella foto di apertura: Giansanti e Barilla

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