Nessun coinvolgimento e nessun rischio per la Rucola IGP della Piana del Sele. A comunicarlo è il Consorzio di tutela in occasione della fiera internazionale Fruit Attraction di Madrid, a seguito dei casi di intossicazione da salmonella rilevati dal RASFF – Sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi, in Austria, Danimarca, Germania, Italia, Qatar, Svizzera, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito.
Nei giorni scorsi, in particolare, 16 persone sono state ricoverate in Austria per salmonellosi e l’AGES, l’autorità austriaca per la sicurezza alimentare, ha collegato l’infezione al consumo di rucola italiana risultata contaminata da salmonella. Vi sono stati richiami su buste d’insalata di varie marche.
In Svizzera, la rucola bio in vendita presso Migros e Denner è stata ritirata, le due catene hanno invitato i clienti ad astenersi dal consumo.
Lisa Barco, direttore centro nazionale salmonellosi dell’Izsve – Istituto zooprofilattico delle Venezie – ha spiegato: “Siamo stati coinvolti in approfondimenti su analisi fatte su diversi lotti di rucola italiana. Il sierotipo Umbilo è molto molto raro, ci sono pochissime segnalazioni”.
Dalla Piana del Sele, dunque, arrivano rassicurazioni: “Nel nostro areale produttivo – l’affermazione di Vito Busillo (nella foto sopra), presidente del Consorzio Rucola IGP – è attivo un controllo totale sulla qualità delle acque, attraverso sistemi di purificazione e igienizzazione. Lo prevede il disciplinare produttivo. In fase d’irrigazione l’acqua utilizzata è sottoposta costantemente ad analisi fisico-chimiche e microbiologiche, così da verificarne la conformità ai parametri qualitativi previsti dalla normativa vigente. Inoltre, il Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele ha aggiunto un altro elemento di valorizzazione: la certificazione ‘Goccia Verde’, promossa dall’Anbi. È un sistema di trasparenza a favore del consumatore, che con uno smartphone potrà leggere i dati sulla qualità produttiva attraverso un Qr-code”.
La certificazione “Goccia Verde”, si legge in una nota stampa del Consorzio, prevede un disciplinare per la valutazione della sostenibilità dei processi gestionali e produttivi, basato su indicatori in linea con i principali standard e le norme internazionali. La comunicazione al consumatore avviene attraverso l’uso di una specifica etichetta che permette di controllare l’effettiva sostenibilità dei processi applicati, completando altri standard pubblici o privati e permettendo l’accesso ad informazioni riguardanti il processo produttivo attraverso il rimando ad una specifica pagina web, che contiene una descrizione approfondita del processo di gestione dell’acqua, valori numerici e grafici.
L’uso sostenibile dell’acqua e la tutela qualitativa della risorsa idrica sono valutati rispetto a nove criteri: sostenibilità generale degli usi; azioni per l’ottimizzazione degli usi idrici; azioni per il controllo ed il miglioramento della qualità dell’acqua; azioni per il risparmio e la riduzione dell’impatto energetico; azioni per il controllo della legalità; ruolo di “facilitatore” o di “pilota” per nuove tecnologie; azioni di educazione, “training” e “capacity buildings”; servizi ecosistemici ed azioni per il loro incremento e/o ripristino; sostenibilità socio-economica.
I benefici previsti, conclude la nota del Consorzio, riguardano: adeguamento alle politiche per il clima; standardizzazione delle buone pratiche di gestione ed uso dell’acqua; stimolo alla pianificazione di medio/lungo termine; orientamento degli investimenti per la sostenibilità delle produzioni; miglioramento e modernizzazione dell’agricoltura irrigua; supporto alla transizione verso agricoltura 4.0; possibilità benchmarking interno e di distretto; creazione di data set e basi informative; supporto per le politiche dell’acqua. (m.ald.)