Poli: Le organizzazioni di produttori sono uno strumento anti-crisi

di Elena Consonni

Oltre che di mercato, si è parlato anche di produzione di IV Gamma nell’incontro organizzato a Bergamo da Lifeanalitycs il 21 novembre. “In Italia ci sono oltre 500 aziende agricole coinvolte nella produzione – ha spiegato Marco Facchetti, agronomo della OP Sole e Rugiada -. I poli industriali si collocano nelle province di Bergamo, Brescia e Salerno, anche se le aziende agricole sono distribuite lungo tutto il territorio. In Lombardia, in particolare abbiamo notato che è cresciuto il peso delle culture protette, rispetto a quelle in campo aperto e riteniamo che si sia arrivati a un sovradimensionamento delle prime, a scapito delle seconde. Nella regione assistiamo anche a una maggiore organizzazione degli agricoltori in Organizzazione Produttori, rispetto alla media nazionale”.

L’intervento di Facchetti

Felice Poli, presidente della OP Sole e Rugiada ha sottolineato come proprio le OP possano essere la chiave di volta per aiutare a superare le criticità in ambito agricolo. “Occorre considerare – ha precisato – l’incidenza dell’aumento dei costi di produzione e da quest’anno anche dei prodotti assicurativi. Poi le minori rese in campo, per diversi motivi tra cui le condizioni meteo avverse e la scarsità di acqua. Infine va tenuto in conto l’appesantimento burocratico. Gli effetti deleteri di queste condizioni potrebbero essere la riduzione o addirittura la rinuncia alle coltivazioni e il mancato passaggio generazionale”.

L’intervento di Poli

In questo contesto, secondo Poli, le OP di IV Gamma rappresentano un esempio virtuoso di filiera corta. Permettono di avere produzioni agricole controllate di alta qualità, una diversificazione colturale improntata sulle scelte di mercato, l’ottimizzazione delle produzioni aziendali di campagna. Inoltre esaltano il prodotto agricolo, proponendolo con il suo alto contenuto di servizio e contribuiscono a predisporre e attualizzare gli investimenti dei soci. “Le OP – ha concluso – possono anche favorire una maggiore collaborazione tra produttori e grande distribuzione, ponendosi quali garanti delle effettivi esigenze e disponibilità della filiera”.

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