Prosegue la nostra breve indagine sugli arricchitori di IV Gamma che, in questa seconda puntata (dopo aver riferito nelle prima delle attività del Gruppo Pedon), si sposta nel mondo della ricerca, in particolare, su una nuova tecnica di coltivazione fuori suolo testata sugli ortaggi a foglia, in particolare sulla cicoria, con l’obiettivo di aumentare alcune proprietà nutrizionali con l’arricchimento controllato di silicio e calcio.
Si tratta del progetto di ricerca sulla bio-fortificazione, condotto dal ricercatore Massimiliano D’Imperio, progetto con cui ha appena vinto il premio per la migliore tesi di dottorato nel settore dell’ortoflorofrutticoltura dell’AISSA (Associazione italiana delle società scientifiche agrarie) e che rientra nel macro filone di ricerca ‘Prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio, tecnologia per la qualità di nuovi prodotti’ coordinato da Giancarlo Colelli dell’Università di Foggia.
“Con la biofortificazione – spiega Francesco Serio, ricercatore tutor della tesi di D’Imperio – siamo riusciti ad aumentare fino a dieci volte la quantità di silicio contenuta in cento grammi di cicoria fresca da coltivazione idroponica. In questo modo abbiamo sviluppato delle ‘super-insalate’ che contengono in una porzione di circa 200 grammi il fabbisogno di silicio contenuto in due chili di cicoria”.
In questo caso, l’arricchimento di IV Gamma è dato dal processo di coltivazione che permette di sviluppare insalate ‘aumentate’. “Il silicio – continua Serio – svolge un’azione molto importante, ad esempio, per contrastare l’osteoporosi sicché un’insalata bio-fortificata potrebbe rappresentare un prodotto adatto ad una fascia specifica di popolazione, come ad esempio le donne mature che, al momento, possono sopperire a questo tipo di carenze solo assumendo degli integratori”.
Per ottenere delle piante bio-fortificate, i ricercatori hanno addizionato il liquido di coltivazione idroponica di silicio o anche di calcio dimostrando che la proporzione aumentata rimane invariata sia dopo l’eventuale cottura delle cicoria, sia in fase metabolica ossia nella digestione e, successivamente, in quella di assorbimento dell’elemento chimico da parte del corpo. In pratica, a parità di consumo si ha un effetto benefico decuplicato.
“La ricerca è andata, poi, oltre la tesi di dottorato – precisa Serio – con test di bio-fortificazione anche su ortaggi a frutto come, ad esempio, i fagiolini che potrebbero creare nuove prospettive nel settore delle zuppe pronte”.
L’applicazione di questa tecnica di ‘arricchimento’ è limitata alle serre idroponiche, che in Italia non superano i 3.000 ettari.
Mariangela Latella