Co-packer di IV Gamma, ecco cosa richiede la GDO

E’ un segmento di mercato in grande sviluppo, pesa ormai per 1 acquisto su 5 nella distribuzione moderna, fidelizza i consumatori, cresce in assortimento, linee e referenze: i prodotti a Marca del Distributore sono ormai prossimi al 20% del mercato e sviluppano un giro d’affari di circa 10,3 miliardi di euro, cifra che si prevede raggiungerà gli 11 miliardi entro il 2020.

Circa il 65% delle insalate di IV Gamma è venduto a Marchio del Distributore, o Private Label che dir si voglia. Una tendenza in ulteriore crescita che rende cruciale la partnership tra produttori di insalate in busta ready to eat e GDO. Ma cosa si aspetta la Grande Distribuzione dai suoi cosiddetti co-packer e come rispondono questi ultimi per soddisfare tali richieste? Fresh Cut News lo ha chiesto a due tra i principali protagonisti del comparto: La Linea Verde e Cultiva.

A Marca 2019 per presentare le ultime novità della linea delle zuppe fresche (la Pasta e Ceci), le polente fresche, i brodi freschi e, novità assoluta, la linea di IV Gamma “I love veggy”, La Linea Verde è sicura dei propri punti di forza che quotidianamente mette a disposizione nella collaborazione con le insegne della Grande Distribuzione. “In riferimento al rapporto con la GDO – ci spiega Andrea Battagliola, direttore commerciale dell’azienda di Manerbio – possiamo definirci veri e propri partner. Siamo considerati una solida realtà su cui contare, un co-packer affidabile e flessibile, caratteristiche indispensabili per rispondere alle esigenze di un mercato in continua mutazione. Sono sessanta i brand con cui lavoriamo e per i quali offriamo ottima qualità garantita da una ‘filiera integrata e certificata’. La Linea Verde ha infatti il controllo totale del ciclo di vita del prodotto: dalla semina e dalla raccolta nell’azienda agricola, alla lavorazione nel sito produttivo fino alla consegna al punto vendita tramite il trasporto refrigerato di proprietà. Vorremmo sottolineare tuttavia – conclude Battagliola – la costante ed eccessiva pressione del prezzo per prodotti di IV Gamma a Private Label: è un elemento davvero critico su cui lavorare per trovare il giusto equilibrio che garantisca qualità al giusto prezzo”.

Presente per la prima volta alla kermesse bolognese, Cultiva ha le idee ben chiare sulla direzione che sta prendendo il comparto delle insalate in busta a marchio commerciale, ovvero quella verso una proposta caratterizzata da una maggior sostenibilità. 
“Come Cultiva – ha dichiarato Silvia Tommasi, responsabile marketing dell’azienda –  stiamo ricevendo sempre più spesso richieste per confezioni in PLA, soprattutto per quanto riguarda i prodotti biologici. Da parte nostra proponiamo questo tipo di packaging a tutti coloro che ci richiedano un consiglio in merito e stiamo per lanciare una ciotola biologica 100% proprio con pack in PLA così da dare un segnale molto forte ai nostri clienti e al mercato. Per noi il futuro sarà sicuramente verso un pack primario e secondario ecosostenibile, all’insegna della riduzione del peso dell’imballo stesso in un’ottica di riduzione della quantità di rifiuti”.

Chiara Brandi

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