Spinacino da IV Gamma a campo aperto in Calabria. Spuntano i pionieri

Hanno iniziato tre anni fa e sono i primi in Calabria a produrre spinacino di IV Gamma a campo aperto: dieci ettari, una piccola parte dell’azienda di famiglia che per tradizione produce riso, pesche e agrumi nella zona di Sibari, in provincia di Cosenza.

Oggi l’azienda Agricola F.lli Perciaccante è una delle poche realtà calabresi che ha deciso di credere nella IV Gamma e ha accolto la sfida con colture a campo aperto che conferisce alla Cooperativa TerrAmore, consolidando nel frattempo la propria rete di relazioni che arriva fino alle grandi aziende della piana del Sele.

“In Calabria siamo gli unici a lavorare lo spinacino a campo aperto – ci spiega Elio Perciaccante, amministratore dell’omonima azienda di famiglia – e adesso abbiamo deciso di fare un passo avanti perché crediamo nel progetto IV Gamma. Stiamo facendo i primi test ma l’intenzione è quella di iniziare a coltivare baby leaf. Il nostro vantaggio, al momento, è che arriviamo sul mercato in un periodo dell’anno in cui non c’è nessuno, soprattutto il Nord Italia, che in inverno fatica a produrre spinacino. Lavoriamo, quindi, a pieno ritmo, da novembre a febbraio, e proseguiamo con i contratti fino a tutto aprile. Tra i nostri competitor del Sud, ci sono le aziende del Foggiano che pure producono tanto spinacio ma è diverso dal nostro perché si tratta del cosiddetto ‘mezzo spinacio’ mentre noi facciamo proprio spinacino. In Calabria, poi, i produttori si contano sulla punta delle dita di una mano e lavorano tutti sotto serra”.
L’azienda Perciaccante è entrata nel settore del fresh-cut circa tre anni fa con un primo investimento di 150 mila euro necessario per meccanizzare sin dalla fase di startup tutto il processo produttivo oltre che per l’acquisto di macchine per l’irrigazione.

“Con la meccanizzazione – precisa Perciaccante – abbiamo bisogno di circa 4 giornate lavorative per ettaro ogni stagione. Abbiamo suddiviso la produzione in due campi, uno da 5 ettari e l’altro da 4,5. Lavorando a campo aperto ci dobbiamo misurare ogni giorno con l’incertezza climatica che negli ultimi anni non ha dato buone performance. Per evitare i danni da eccessi piovosi, stiamo cercando di migliorare le pendenze dei campi di modo da evitare ristagni di acqua. Attualmente lavoriamo su bauli da due metri e, oltre a migliorare le pendenze, pensiamo di collocare due canaline a bordo campo per permettere il deflusso delle acque reflue. Oltre a questo è fondamentale il controllo delle tecniche agronomiche perché la IV Gamma rappresenta un passaggio forte per la nostra azienda che è abituata da sempre a lavorare colture più semplici come gli alberi da frutto e il riso”.

Mariangela Latella

 

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