Bonduelle protagonista della rucola della Piana del Sele IGP

La rucola della Piana del Sele IGP è uno dei cavalli di battaglia con cui Bonduelle punta a realizzare l’obiettivo dell’espansione nel canale Food Service, non solo italiano ma anche europeo supportata dalla piattaforma EcoVadis con cui valuta i propri fornitori.
Le parole chiave sono qualità, innovazione abbinata alla tradizione, valorizzazione delle produzioni locali e sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Tuttavia è innegabile che, in questo progetto di Bonduelle, gioca un ruolo chiave anche l’apertura dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi che è letteralmente attaccato alle serre di rucola della Piana del Sele, adagiate ai piedi dei Monti Alburni, i quali hanno un ruolo fondamentale nella creazione delle condizioni pedoclimatiche ideali che rendono unica la rucola prodotta in questo areale.
Inoltre, il ruolo strategico nella ristorazione di questa eccellenza tutta italiana, deriva dalla sua versatilità e capacità di essere inserita in diversi tipi di ricettazioni che arricchiscono il concetto di dieta mediterranea. FreshCutNews le ha scoperte, in un viaggio stampa organizzato da Bonduelle, grazie alla fantasia ed abilità di Matteo Sangiovanni, chef manager del ristorante ‘Le Radici’ di Battipaglia, di origini campane ma con esperienze in grandi realtà del fine dining e dell’hotellerie. È sua la firma di un menù tutto a base di rucola lavorato interamente in cucina in ogni suo processo, denominato proprio ‘Inno alla rucola’ dove questa baby leaf dal sapore leggermente piccante e dalle elevate proprietà salutistiche riconosciute da almeno un millennio, viene proposta in versione ‘spugna croccante’ per un antipasto originale, in versione salsa come condimento per la pasta o i risotti, in versione soufflé e, persino, come gelato artigianale dal gusto incredibilmente delicato e fresco.
“Il prossimo passo potrebbe essere quello di testare i panettoni artigianali alla rucola. Potremmo iniziare a fare delle prove”, ha proposto Vito Busillo, presidente del Consorzio della rucola della Piana del Sele IGP al socio del Consorzio, Giovanni Adinolfi che, oltre ad essere il proprietario del ristorante Le Radici di Battipaglia, guida anche l’omonimo gruppo salernitano che, con la OP Italian Leaf produce anche rucola di IV gamma Bio ed è molto vicino al mondo della ristorazione.
A fine ottobre s’è iniziata la campagna autunnale della rucola nella Piana del Sele e, per l’occasione, FreshCutNews ha anche incontrato alcuni produttori del polo produttivo di Battipaglia della OP Oasi, la parte agricola del Mezzogiorno di Bonduelle Italia.
“Inizieremo a raccogliere in questi giorni”, ci ha spiegato Giuliano Sante, dell’omonima azienda agricola della Piana del Sele aderente all’OP Oasi, in mezzo a quello che sembra uno sterminato prato di rucola, interrotto solo dai filari tra i solchi e dalle strutture delle serre tradizionali che creano un primo connubio, quello in campo, tra tradizione ed innovazione. “Grazie al clima di cui beneficiamo non abbiamo quasi mai la necessità di chiudere i tendoni delle serre. Lo facciamo solo in caso di intemperie o cattivo tempo. Ma in questo areale sono fenomeni atmosferici che accadono raramente per cui le serre sono quasi sempre aperte. Dopo l’eccesso di caldo di quest’estate che ha condizionato la campagna estiva, quella autunnale si annuncia ottima sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Le foglie sono pronte al primo sfalcio, che poi è il più tenero. Nel corso di ogni campagna arriviamo a farne fino a cinque. Oggi la nostra rucola è destinata non solo al mercato italiano ma anche a quello francese e tedesco. Puntiamo a crescere di più sull’export confidando nello sviluppo di condizioni logistiche migliori”.
Tutte le fasi della raccolta sono meccanizzate ma anche negli impianti di lavorazione dell’OP Oasi a Battipaglia si lavora all’insegna dell’innovazione come strumento per sostenere questa produzione millenaria dell’area salernitana, la sua qualità e salubrità e, più in generale, la sua sostenibilità, anche economica. In questo senso, Bonduelle ha dato il suo appoggio da subito alla nascita del progetto della certificazione IGP per la rucola della Piana del Sele, proponendo – per prima sul mercato – le proprie referenze a marchio di origine.
La multinazionale, oltre ad essere membro del CdA del consorzio di tutela dell’Igp, rappresenta il 15%, dei volumi certificati.
“Sul fronte dell’innovazione – ci spiega durante la visita agli stabilimenti di Battipaglia, Antonio Salvatore, presidente dell’OP Oasi nonché co-presidente di UNAPROA insieme a Felice Poli -, proseguono le relazioni con la PMI innovativa Edo Radici Felici di Colle Val d’Elsa in provincia di Siena, che sta lavorando solo per noi, nel settore della IV Gamma. L’obiettivo è quello di cercare di capire come integrare le loro tecniche colturali innovative, come ad esempio quella aeroponica, alle nostre colture tradizionali, di modo da alzare l’asticella della qualità e del valore aggiunto”.
Sempre nella sede dell’OP Oasi di Battipaglia, si stanno iniziando a testare nuove referenze bio sulle insalate, mentre è dato come imminente, nelle prossime settimane, il lancio di una referenza a base di kale di IV Gamma, sempre a marchio Bonduelle.
Nell’attesa della nomina del nuovo amministratore delegato (che succederà ad Andrea Montagna, oggi alla guida di Bonduelle Americas) che ben potrebbe arrivare anche da altre sedi della multinazionale come, ad esempio, la casa madre francese, il processo di innovazione del gruppo, guarda a nuovi packaging. “Abbiamo selezionato – precisa Antonio Salvatore – due nuove molecole che pensiamo possano sostituire la plastica nelle confezioni di IV Gamma. È tutto ancora in fase di test. Intanto abbiamo un nuovo packaging sostenibile frutto di una pioneristica tecnologia di riciclo che utilizza polipropilene riciclato, RPP (Recycled Poly Propilene), che è stato introdotto per due delle gamme premium, Insalate degli agricoltori e Bonduelle bio. Il packaging, 100% riciclabile, garantisce le medesime prestazioni delle precedenti confezioni realizzate in plastica PP, mantenendo la qualità del prodotto e assicurando la stessa shelf life in un contenitore perfettamente trasparente. Tutte le confezioni di prodotti, sia freschi che in lattina, sono 100% riciclabili. Nelle insalate in ciotola ‘Le Regionali’ la plastica riciclata utilizzata rappresenta l’80% del pack, il massimo consentito dalla legge fino ad ora”.
Per quanto riguarda invece la tutela delle risorse naturali, la riduzione degli sprechi d’acqua viene garantita nella fase di lavaggio delle insalate. Per 100 grammi di insalata vengono utilizzati 2,5 litri di acqua, indicativamente 10 volte meno di quanti se ne utilizzino nel lavaggio in casa. Anche grazie alla gestione della rete idrica, nel 2021 l’azienda ha ridotto il consumo di acqua del 5,9% rispetto all’anno scorso (risparmiando volumi di acqua pari a 22 piscine olimpioniche). In 10 anni, dal 2007 al 2017, Bonduelle è riuscita a ridurre il consumo idrico del 16% per tonnellata prodotta accelerando la corsa negli ultimi quattro anni con un’ulteriore riduzione del 15% per arrivare all’obiettivo finale, fissato al 2025, di ‘zero sprechi’.
Mariangela Latella
Nella foto di apertura, da sinistra: Antonio Salvatore (presidente OP Oasi), Vito Busillo (presidente del Consorzio di tutela della rucola della Piana del Sele IGP), Sante Giuliano (produttore) e Robert Marchesi (manager OP Oasi – Bonduelle)

 

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