Un valore alla produzione nel 2022 di 32 milioni di euro, circa il doppio dell’anno precedente e un obiettivo ben preciso: stringere alleanze con la grande distribuzione. A parlare di Rucola IGP della piana del Sele è il presidente del Consorzio di tutela Vito Busillo, incontrato a Parma mercoledì 29 marzo, nella giornata inaugurale di Cibus Connecting Italy. “L’indicazione geografica è un plus economico ma anche culturale che rappresenta un prodotto, un territorio, un’area geografica leader come la provincia di Salerno; un elemento che deve pertanto essere adeguatamente speso lungo la filiera e nei punti vendita finali”, il concetto espresso da Busillo.
“Dopo un periodo di carenza di materia prima attorno a inizio febbraio, i volumi sono ora tornati su livelli standard”, ci ha detto Busillo a proposito del trend produttivo. Ma al di là dell’aspetto quantitativo, è sui listini e sulla continuità che si gioca la partita più importante: “La Rucola IGP in GDO è già presente, ora serve fare un passo in più consolidando il posizionamento e riducendo le oscillazioni di prezzo che ancora oggi caratterizzano l’offerta di prodotto”.
Numeri importanti, quelli espressi dalla zona di produzione della rucola IGP: la piana del Sele nel 2022 – stando ai dati di Coldiretti Campania – esprimeva un valore di produzione aggregato pari a circa 900 milioni di euro. E proprio il Distretto della Piana campana, che coinvolge 250 aziende, in prevalenza della IV gamma, ha recentemente incassato l’approvazione di un progetto ministeriale nell’ambito dei Distretti del Cibo per un totale di quasi 10 milioni di euro di investimenti, cofinanziati dal MIPAAF per quasi 4 milioni. Queste risorse si concentreranno in larga parte sui processi innovativi dell’agricoltura 4.0, rafforzando le dotazioni tecnologiche e sostenibili degli impianti serricoli, già avviati verso soluzioni elettriche e smart.
Mirko Aldinucci
mirko.aldinucci@freshcutnews.it