di Mirko Aldinucci
Dalla Bergamasca al Lazio, passando per l’Africa, per sviluppare il business della IV Gamma: è il percorso di Ivan Barcella, componente del consiglio di amministrazione di PontinaNatura e tra i pionieri del fresh cut in Italia. Che ha fatto una scelta controcorrente: quella di preferire alla pianura padana o alla piana del Sele – territori tradizionalmente privilegiati per le “insalatine” destinate alle buste – l’areale attorno a Latina. Alle spalle, anche un’esperienza in Marocco e la gestione di una nota azienda, Natura.Com.
Poi, ecco entrare in scena Pontinatura, Società cooperativa agricola fondata nel 2008 con l’obiettivo di garantire ai clienti qualità di prodotto e qualità di servizio con continuità. “L’azienda è focalizzata sulla produzione di prodotti freschi, sicuri e coltivati secondo i disciplinari di lotta integrata”, spiega Barcella. “La Cooperativa si avvale del supporto di aziende ubicate nel cuore dell’Agro Pontine; a queste, si affiancano produttori esterni che nel periodo invernale permettono di colmare il fisiologico deficit di prodotto e di garantire regolarità nelle forniture”.
Ma come nasce e si evolve Pontinatura? “All’inizio del nuovo millennio e in un contesto di mercato delle insalatine da taglio per la IV Gamma ormai maturo, abbiamo pensato fosse necessario realizzare un progetto che si distinguesse da tutti gli altri e potesse essere un punto di partenza per gestire le sfide future del mercato nazionale ed internazionale”, sottolinea Barcella. “Per fare questo, abbiamo lavorato su più fronti, trovando un’area al di fuori delle normali aree di produzione delle insalatine. Ne è scaturita un’azienda che garantisce la produzione di tutte le referenze tutto l’anno e sa soddisfare le esigenze di qualità, continuità e sicurezza alimentare”.

Ivan Barcella (a sinistra) con Giancarlo Merli, presidente di OP Pontinatura
Risale al febbraio 2006 l’acquisizione di un primo lotto di terreno di circa 40 ettari a ridosso degli Appennini. “I lavori per la realizzazione della prima azienda sono stati frenetici: a inizio 2007 le opere di livellamento del terreno, seppur imponenti, sono state realizzate con cura ed attenzione, così da preservare le caratteristiche del terreno stesso senza intaccarne l’equilibrio idrogeologico. Il primo impianto serricolo è stato terminato nei primi mesi del 2008 e la prima insalata è stata raccolta e venduta a maggio”, racconta Barcella.
L’attività ha riscosso immediato interesse da parte della clientela, sia italiana che estera, interessata ad avere una zona alternativa di produzione: “Abbiamo percepito subito la necessità di sviluppare ulteriormente il progetto per portarlo a una dimensione tale che permettesse di affrontare le esigenze quantitative e di servizio dei clienti. Ecco allora che, a fine 2008, è stato acquistato un secondo lotto di 20 ettari e proceduto con la realizzazione della seconda e della terza azienda agricola”.
A questo punto si è reso necessario creare un polo commerciale in forma cooperativistica che permettesse di ottimizzare l’organizzazione della produzione agricola e si interfacciasse in modo univoco con i clienti: con questo obiettivo è natura Pontinatura Società Cooperativa Agricola, “con il compito ambizioso – dice Barcella – di raggruppare le forze produttive dei propri soci ed uniformare la mentalità e l’organizzazione agricola verso un modello moderno in grado di raccogliere le sfide del futuro”.
Alla luce dei positivi riscontri commerciali e dalle continue richieste di aumento dei volumi produttivi, nel 2016 l’imprenditore ha deciso di dare il via ad un secondo piano di sviluppo che prevedeva di portare la superficie totale coperta a circa 80 ettari, di cui circa 12 impegnati nella produzione biologica.
“A questo punto – ricorda – abbiamo deciso di coinvolgere nella società i collaboratori che negli gli anni precedenti hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi: aziende di circa 10-12 ettari ognuna, due delle quali localizzate nei dintorni del polo storico iniziale e altre due ad Aprilia”.
In Pontinatura si sono sono associati numerosi produttori locali, consolidando così ulteriormente la struttura produttiva: “Questo gruppo di lavoro ha permesso di raggiungere la produzione annua di circa 5mila tonnellate di baby leaf e conseguire con il supporto di Italia Ortofrutta Unione Nazionale, il riconoscimento di Organizzazione di Produttori”, racconta Barcella.
Negli ultimi tre anni si sono integrati in Pontinatura anche agricoltori che offrono prodotti tipici (ravanelli, cavoli rapa…), al fine di rafforzare la gamma degli articoli e diversificare l’offerta.

Impianto fotovoltaico in Op Pontinatura
Dal 2008 al 2012, PontiNatura è passata da zero a 5 milioni di euro di fatturato e nella seconda fase, terminata nel 2020, ha raggiunto i 10 milioni di euro. Gli ultimi anni hanno visto una crescita più lenta ma graduale: grazie all’ottimizzazione dei volumi e l’inserimento di nuovi soci e referenze, nel 2024 ha sfiorato i 14 milioni di euro di fatturato.
La storia inizia con le insalatine da taglio (rucola, valeriana, lattughino, spinacino…) e ancora oggi sono questi gli articoli di punta: rappresentano il 90% del fatturato totale.
“Riteniamo che la nostra cooperativa abbia due elementi distintivi: il primo, la produzione nell’Agropontino della totalità delle referenze delle baby leaf, in un’area diversa dai due poli produttivi storici della pianura padana e della pianura del Sele; il secondo, la prevalente commercializzazione del prodotto dei soci, che garantisce uniformità di disciplinari agronomici e certificazioni”.
E il mercato come va? “Dopo anni di crescita impetuosa della domanda sia interna che esterna negli ultimi anni si è registrato un appiattimento che, abbinato ad una fase di sovrapproduzione, ha portato ad una flessione dei prezzi di vendita; da tre anni patiamo l’inflazione galoppante e un aumento importante di tutti i costi di produzione, mentre i prezzi al produttori son rimasti stabili ed in alcuni casi il leggera flessione”.
Non va meglio nell’anello successivo della filiera: “I nostri clienti, prevalentemente industrie per la IV Gamma italiane ed estera, stanno a loro volta attraversando un momento difficile, per gli stessi motivi. Mentre la concorrenza tra fornitori permette alla grande distribuzione di mantenere i prezzi sotto il livello minimo per avere marginalità. Noi cerchiamo di contrastare questa difficile fase diversificando i mercati: una forte vocazione verso l’estero con particolare riguardo ai Paesi dove qualità, sicurezza e servizio vengono attentamente valorizzati”. Non a caso il 70% del fatturato arriva proprio da Oltralpe: “I mercati in cui esportiamo sono prevalentemente Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Inghilterra, Polonia, Svizzera, poi altri con volumi inferiori. La nostra peculiarità è che abbiamo di norma un solo cliente per ogni Paese”.
Altro fattore che mette a rischio il futuro di molte realtà è il climate change: “L’aumento della temperature rende sempre più difficile la produzione estiva di alcune delle nostre referenze particolarmente sensibili”, fa presente Barcella. “Inoltre, ogni anno assistiamo a una riduzione delle disponibilità idriche a causa dell’abbassamento delle falde acquifere che per la produzione delle baby leaf devono essere avere qualità chimiche/biologiche perfette”.
E poi ci sono gli alti costi energetici: “Abbiamo realizzato impianti fotovoltaici ma alcune attività energivore come l’irrigazione, che deve essere fatta in orari in cui l’impatto solare è minimo, e la frigoconservazione notturna incidono ancora pesantemente sulle bollette, mentre le batterie sono ancora troppo costose. Per non parlare del costo carburanti che, nonostante l’elettrificazione di alcuni macchinari, incide pesantemente sui costi di produzione”.
Ulteriore tema scottante è la disponibilità di risorse umane: “Non ci riferiamo solo al personale operativo di campagna ma anche ad agronomi ed agrotecnici in grado di supportare e gestire lo sviluppo tecnologico-digitale delle aziende. A nostro avviso – sottolinea Barcella – bisogna incentivare percorsi scolastici che stimolino i giovani ad intraprendere un lavoro nel settore. Dal canto loro le aziende dovrebbero meglio valorizzare queste professionalità incentivandole con formazione e crescita costante e giusti riconoscimenti meritocratici. Innegabile, peraltro, che la risorsa umana proveniente dal flusso migratori regolari resta fondamentale per alcune attività agricole dove la presenza di attività prettamente manuali è alta”.
PontiNatura, in ogni caso, è in una fase di consolidamento ed ottimizzazione delle attività “per cercare di liberare risorse che ci permettano di continuare con progetti di sviluppo fondamentali per il futuro dell’azienda”, conclude Barcella.
“La IV Gamma riveste un ruolo primario nel settore dell’ortofrutta e sicuramente avrà anche in futuro un ruolo da protagonista. Ma deve sapersi reinventare, con un’ immagine che trasmetta al cliente finale quella sensazione di qualità, sicurezza ed affidabilità per un prodotto ad alto valore aggiunto in termini di servizio per il quale il prezzo non deve essere elemento primario nella scelta per l’acquisto”.
da Corriere Ortofrutticolo 4/25