Conto alla rovescia per la costituzione del Consorzio di tutela della rucola della Piana del Sele IGP che metterà insieme le OP Terra e Orti, Alma Seges, La Maggiolina, Oasi ed Eurocom aggregando il 60% delle superfici coltivate nel territorio per un totale di duemila ettari di serre.
Per partire si attende l’ultimo ok procedurale che deve arrivare dall’UE per il definitivo riconoscimento dell’IGP, dopo quello della Regione e del Ministero, quest’ultimo rilasciato il 25 luglio 2018.

Al primo posto nel ranking delle IGP, c’è il Parmiggiano Reggiano con 1,1 miliardi di euro di fatturato consorziato; seguono a ruota il Grana Padano e il Prosciutto di Parma (800 milioni di euro) mentre dopo quello della rucola della Piana del Sele, si attesta il Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena con 380 milioni di euro.

“Due anni fa – precisa Busillo – il professor Gigi Frusciante dell’Università Federico II di Napoli ha fatto uno studio specifico su questo genotipo individuando delle caratteristiche organolettiche uniche proprie ed esclusive di questa eccellenza campana. Tra le proprietà della rucola, si segnalano fra le altre, quelle antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali.
Mariangela Latella
