Questa maledetta emergenza sanitaria che ci sta deprimendo e mettendo in ginocchio conferma tuttavia e ancora una volta l’utilità della IV e V Gamma e del ready-to-eat (i piatti pronti). Si può infatti uscire di casa per fare la spesa ma è anche vero che se è utile aderire al motto “Io sto a casa”, lanciato dal governo, meno si sta fuori, anche per fare la spesa, meglio è. Qualcuno ha sostenuto in questi giorni che le italiane e gli italiani, ‘grazie’ al Coronavirus, sono tornati ai fornelli, il che non guasta, ma stiamo attenti a una cosa: in banca si entra uno alla volta, all’ufficio postale lo stesso, idem in farmacia. Non esiste limite invece, a quanto ne sappiamo e a quanto constatiamo, per l’accesso ai supermercati dove resistono, in non pochi punti vendita, veri e propri orari di punta in cui la gente si accalca e fatica a mantenere un metro di distanza dal vicino al momento di pagare alla cassa.
Meglio, in questi giorni in cui siamo sotto attacco da parte di questo nemico invisibile, volatile, più aggressivo e pericoloso del previsto, evitare gli orari di maggiore afflusso ai punti vendita e limitare anche i tempi della spesa. Su quest’ultimo punto, IV e V Gamma e piatti pronti aiutano non poco. Non è un caso quindi che gli ordini da parte della GDO, come confermano alcune interviste che pubblichiamo, siano aumentati tra il 15 il 20%. Le aziende stanno compiendo un bello sforzo per garantire la sicurezza della produzione e dei suoi addetti e garantirla anche lungo tutta la filiera fino al bancone di vendita. Uno sforzo che è un obbligo materiale e morale perché questo è il contributo del settore all’emergenza.
Antonio Felice
direttore Gemma Editco