Nuove serre idroponiche, geotermia, diversificazione: Fri-El Green House prepara il futuro

di Emanuele Zanini

Impatto zero e transizione energetica: sono questi i due ambiziosi obiettivi su cui continua a puntare Fri-El Green House, che giovedì 11 aprile, in un evento stampa organizzato nel quartier generale di Ostellato (Ferrara), ha presentato le ultime novità di prodotto e gli aggiornamenti sui piani di espansione dell’impresa che fa parte del gruppo Fri-El e produce pomodori e cetrioli su 30 ettari di serre idroponiche nel sito produttivo ferrarese, riscaldato utilizzando fonti rinnovabili.

A capo dell’impresa c’è la famiglia Gostner e nello specifico i fratelli Florian e Sandra Gostner, rispettivamente amministratore delegato e procurement manager dell’azienda, affiancati nell’incontro di giovedì da Davide D’Ignoto, sales Manager Italia, e Giulia Bozzoli, Head Grower dell’azienda.

Nel corso dell’evento è stato ricordato come l’azienda sia nata nel 2015 con l’obiettivo di creare un sistema intelligente ed ecosostenibile per non disperdere il calore generato dalle centrali elettriche, affiancare agli impianti delle serre tecnologiche per la produzione di pomodori (a grappolo classico premium, cocktail e miniplum Strabena).

“Vogliamo diventare indipendenti dai combustibili fossili e rendere il bilancio di CO2 pari a zero dal punto di vista energetico”, ha sottolineato Florian Gostner. “La nostra imminente sfida è il raggiungimento della transizione energetica entro il 2026. Stiamo lavorando su più fronti e progetti per raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero”.

“A maggio 2024 – ha annunciato inoltre l’AD di Fri-El – inizieremo la costruzione di un impianto fotovoltaico galleggiante da 3,5 Megawatt nei bacini di stoccaggio dell’acqua piovana adiacenti alle serre. Tra la fine 2024 e l’inizio 2025 realizzeremo un impianto fotovoltaico da 19 Megawatt, con il recupero delle acque piovane e l’accumulo in riserve dedicate, in bacini di stoccaggio d’acqua adiacenti alle serre. Con questo impianto garantiremo all’azienda indipendenza idrica. Nel 2025 realizzeremo la conversione degli impianti da biogas a biometano con recupero della CO2 per la concimazione carbonica delle piante”.

Impianto geotermico e nuove serre idroponiche entro il 2026-2027

“Entro la fine del 2026 – aggiunge Gostner – disporremo di un impianto geotermico a media entalpia (il calore a pressione costante, ndr) a ciclo chiuso, questo consente di poter coltivare la risorsa geotermica senza alcun tipo di emissione in atmosfera e di reiniettare tutta la risorsa nel serbatoio geotermico di origine. Con la realizzazione di questo progetto Fri-El Green House raggiungerà la transizione energetica. L’energia termica prodotta non sarà utilizzata solo dalla nostra azienda ma sarà destinata anche alla zona industriale SIPRO. Inoltre l‘energia elettrica non utilizzata verrà emessa in rete garantendo così energia sostenibile e rinnovabile”. “Entro il 2026/2027 inizieremo la costruzione del nuovo complesso di serre idroponiche”.

I vertici di Fri-El hanno ricordato inoltre come la coltivazione idroponica sia una delle poche tecnologie di coltivazione con meno esposizione climatica e che minimizza la superficie, massimizzando la raccolta in termini produttivi. Con la coltivazione idroponica c’è risparmio idrico, risparmio di superficie e di fertilizzanti. Altri vantaggi di questa coltivazione sono legati all’assenza dell’inquinamento delle falde grazie al non utilizzo di diserbanti e di glifosati. Garantisce qualità e quantità constante e programmabile del prodotto. Fornisce garanzia della sicurezza alimentare per via dei sistemi innovativi di tracciabilità del prodotto.

Nuovi investimenti sui cetrioli

D’Ignoto si è focalizzato sui prodotti e sui loro risultati e aspettative commerciali. “L’azienda ha deciso di investire da gennaio 2024 fino a luglio sulla coltivazione di 10 ettari di cetriolo lungo olandese e di cetriolo snack”.

“Il cetriolo lungo, di tipo ‘olandese’, ha una pezzatura di 350 – 400 grammi. La nostra intenzione è di venderlo filmato per il mercato italiano e sfuso per il mercato estero, perché siamo sicuri che una logistica adeguata permetterà di giungere nei punti vendita senza problemi e con ancora una vita a scaffale adeguata”.

“Il mini cetriolo è lungo circa 10 centimetri ha un peso medio di 40 grammi e viene proposto in confezioni da 200 grammi. La produzione inizialmente sarà su tremila metri quadri, sfruttando sempre tecniche idroponiche che consentiranno un risparmio del 70% di spazi e di acqua rispetto alle colture tradizionali. La nostra idea è quella di differenziarci e non puntare solo sui pomodori, che rimangono ad ogni modo il nostro prodotto di punta”.

“Il bilancio delle vendite è positivo, ma siamo sempre pronti ad accogliere nuove sfide e a migliorare. Già da questo 2024 ci attendiamo una crescita importante in termini di produzione e fatturato. Un elemento importante è perseguire la strada del confezionamento del 100% della produzione, questo ci consentirà di valorizzare ancor di più la certificazione del nickel free e diminuire gli sfridi per le catene della gdo”.

“Alla luce della forte richiesta da parte del mercato italiano, abbiamo deciso di triplicare la superficie dedicata alla coltivazione di Strabena, grazie ai trapianti effettuati a gennaio 2024 siamo riusciti a raggiungere nel mese di marzo 2024 i risultati pianificati”.

La coltivazione idroponica dei cetrioli

I vantaggi della coltivazione idroponica

Bozzoli si è contrata sugli aspetti tecnici della coltivazione idroponica: è un sistema di coltivazione che presenta diversi vantaggi rispetto a un sistema di coltivazione tradizionale. La principale caratteristica sta nel fatto che l’apparato radicale anziché svilupparsi nel terreno, si sviluppa all’interno di un substrato, nel nostro caso si tratta di un substrato di lana di roccia. In questo modo si ha un controllo al 100% del livello nutrizionale della pianta. Dal punto di vista strutturale, tale substrato viene posizionato su specifiche canaline, la cui struttura permette di recuperare l’acqua che la pianta non assorbe. Questa acqua, ricca di elementi nutritivi, una volta sterilizzata viene utilizzata di nuovo per irrigare le piante. Quindi oltre ad avere un risparmio notevole di acqua, si ha anche un grosso vantaggio dal punto di vista della superficie, in quanto in un mq di serra con sistema idroponico, si riesce a coltivare un numero più elevato di piante”.

“La nostra coltivazione è coperta da 31 ettari di serre ipertecnologiche in ferro e vetro. Per soddisfare i clienti tutto il periodo dell’anno, il 50% delle nostre serre è dotato di sistema di illuminazione artificiale a led con caratteristiche specifiche per soddisfare il fabbisogno delle piante. Tutte le serre sono dotate di un sistema di riscaldamento. L’acqua calda per tale impianto viene fornita, in parte, dalle centrali a biogas adiacenti. Durante la raccolta, il prodotto che risulta non idoneo alla vendita, viene utilizzato all’interno delle centrali a biogas per la produzione di energia”.

“Per la difesa dagli insetti nocivi, adottiamo il sistema lotta integrata. Vengono fatti lanci di insetti utili che sono in grado di ridurre la popolazione di quelli che potrebbero creare un danno alla coltivazione. L’impollinazione avviene attraverso i bombi. Stiamo parlando di un ciclo virtuoso con un sistema di economia circolare, mirato al massimo rispetto dell’ambiente e del prodotto”.

“Uno dei punti a cui prestiamo molta attenzione e a cui abbiamo apportato miglioramenti negli anni è costituito delle caratteristiche organolettiche dei prodotti. Coltiviamo pomodori di alta qualità, definiti premium, sia dal punto di vista fisico ovvero colore, forma e dimensione ma anche dal punto di vista gustativo, in quanto presentano un grado zuccherino elevato”.

“I vantaggi dell’idroponica sono numerosi, tra questi ci sono quelli ambientali che riguardano il risparmio di superficie e di acqua per circa un 70%, ma anche quelli qualitativi del prodotto, perché essendo una coltivazione “pilotabile” completamente, si garantisce un livello alto di qualità e quantità per tutto il ciclo. Non vengono utilizzati diserbati o di glifosati. Quindi si tratta di un prodotto 100% naturale”.

L’azienda, che commercializza i prodotti a marchio H2orto, punta quest’anno a raggiungere un fatturato di 40 milioni di euro (nel 2020 il giro d’affari arrivava a 13 milioni) per 14.700 tonnellate di pomodoro.

A conclusione del tour guidato all’azienda lo chef Simone Finetti, che vanta la partecipazione a programmi televisivi come MasterChef Italia e MasterChef All Stars, una scuola di alta cucina (Alma di Gualtiero Marchesi) e militanze in ristornati stellati, ha effettuato un apprrezzato show cooking utilizzando i pomodori e cetrioli di Fri-El.

Nella foto di apertura, da sinistra: Davide D’Ignoto, Florian Gostner, Sandra Gostner e Giulia Bozzoli

da Corriere Ortofrutticolo.it

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