Si chiama Bluegrass Fields ed è l’ultimo drone sviluppato dall’azienda francese Parrot che permette, attraverso l’uso di immagini spettrogrammetriche, di avere un monitoraggio in tempo reale sulle condizioni di vigore delle colture.
In particolare i test sono stati condotti nel corso del 2017 su colture di insalata a campo aperto, in California, e su colture cerealicole in Germania e Francia. Nel primo caso non sono ancora disponibili i risultati ma nel secondo caso, a test conclusi, la velocità di intervento data dalla disponibilità immediata dei dati sulle condizioni del campo, ha permesso un aumento della resa produttiva del 10% con l’applicazione mirata di biofertilizzanti.
“Le due camere – ha spiegato a Fresh Cut News Matteo Triacca, VP business solutions agricolture (nella foto accanto), incontrato in fiera a Bologna – inviano le immagini raccolte durante il sorvolo, direttamente all’iPad del produttore, riuscendo a fare una prima elaborazione dei dati nel giro di due o tre minuti e permettendo all’agronomo aziendale di predisporre il giusto trattamento per le aree che risultano più ‘deboli’ al monitoraggio, dopo una visita in campo più mirata”.
Le immagini spettrogrammetriche riprodotte, riportano (tanto più basso è il sorvolo tanto più è fedele l’immagine) le condizioni di vigore della coltura e riescono ad individuare, attraverso degli specifici indici di colore, quali sono le aree interessate da fenomeni di debolezza delle piante tali per cui si rende necessario un trattamento .
“Se prima ci si impiegava otto giorni – continua Triacca – per decidere questo tipo di interventi, adesso si potrà già intervenire in 24 ore dal manifestarsi del calo di vigore. In funzione predittiva, inoltre, il drone dà significativi dati previsionali sulla resa produttiva fino a 10 settimane prima della raccolta, nel caso dei cereali”.
Allo stato dell’arte, il drone Bluegrass Fields, che ha un costo complessivo di 4.500 euro, può essere collegato per lo scambio dei dati anche ad un trattore, ad esempio, di modo che il produttore, una volta individuato il fabbisogno della coltura, possa disporre l’attivazione del trattamento in campo con lo stesso iPad su cui ha ricevuto i dati dal drone.
L’azienda sta lavorando per attivare un collegamento digitale tra il drone che monitora ed un secondo drone che potrebbe spargere i fertilizzanti.
Mariangela Latella